Gemona, inaugurata la mostra dedicata a Ottavio Bottecchia
“Sono passati 100 anni dalla vittoria storica di Bottecchia al Tour de France e se in questo lungo periodo di tempo sono cambiate molte cose, prima su tutte la bicicletta, pionieristica allora ultramoderna oggi, le attrezzature, gli allenamenti, gli stili di vita, una cosa non è cambiata e mai cambierà: la passione unita al sacrificio che trasforma un ragazzo in un campione. Un esempio per i più giovani, che guardano ai miti delle due ruote con gli occhi sognanti e pieni di entusiasmo, e che attraverso le gesta e gli esempi dei campioni di oggi e di ieri possono imparare lezioni importanti non solo per vincere in sella alla bici, ma soprattutto per essere persone migliori nel quotidiano. Rivivere la vita e la carriera di Bottecchia attraverso le strade e gli spazi aperti di Gemona è un modo per far giungere questo messaggio a tutti, a chi passa per caso, a chi è curioso e a chi scoprirà per la prima volta in che modo la storia di questo grande ciclista sia legata a questi luoghi, al Friuli e ai valori che li accumunava”.
È quanto ha evidenziato l’assessore regionale alle Finanze Barbara Zilli in occasione dell’inaugurazione della mostra “Perseverai, Resistetti. Soprattutto Volli.”, percorso espositivo in tre tappe (gli esordi, la vittoria al Tour, la tragica morte) che fino al 29 settembre sarà visitabile fra le piazze Garibaldi e Municipio e la corte di palazzo Gurisatti a Gemona.
La mostra e tutti gli eventi che succederanno ad essa arrivano a pochi giorni dalla fine del Giro d’Italia, che nel percorso della tappa Mortegliano Sappada ha reso proprio omaggio a Bottecchia attraversando proprio la strada dove nel 1927 è stato trovato in fin di vita a Peonis, e ha dimostrato ancora che la passione per la bicicletta è qualcosa di ben radicato e vivo nei friulani: la testimonianza più vera sta nelle imprese della maglia ciclamino Jonathan Milan, nella tenacia di Alessandro De Marchi, arrivato a Sappada con la bandiera del suo Friuli, nei volti di Fabbro e Cimolai.
A distanza di cento anni, Gemona ricorda e celebra il grande campione anche con la prima assoluta del docufilm “Ottavio Bottecchia, el furlan de fero”, prodotto da RaiSport, coprodotto dalla Cineteca del Friuli con il contributo della Regione e il patrocinio del Comune di Gemona.
La mostra e il docufilm, è stato sottolineato nell’occasione, consentono allo spettatore di ripercorrere l’avventura umana e sportiva del ciclista, dalle origini poverissime e l’esperienza della guerra fino alle prime vittorie e a quella mancata al Tour del 1923, dove arrivò secondo: quindi le due magnifiche vittorie consecutive del Tour nel 1924 e 1925, il record ineguagliato di maglie gialle ma anche la morte improvvisa del fratello e l’incidente in allenamento, in circostanze mai del tutto chiarite, sulla strada di Peonis, dove il campione si ferma per sempre, morendo dodici giorni dopo senza aver mai ripreso conoscenza. Il funerale si svolse il 17 giugno a Gemona, con la bara avvolta dal tricolore, scortata dalle guardie municipali e salutata da un’imponente folla.
Alla mostra si accompagneranno durante l’estate numerosi eventi collaterali mentre il docufilm sarà presentato nelle prossime settimane in altre località (il 6 giugno a Colle Umberto, il 7 a San Daniele, l’8 a Pordenone, l’11 a Spilimbergo, il 16 a Grado, il 25 a Firenze, il 26 a Bologna) e il 27 giugno andrà in onda su RaiSport quale Speciale Radiocorsa, a seguito della presentazione a Firenze delle squadre partecipanti al Tour de France.