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Successo per il progetto di alternanza scuola-lavoro all’Ecomuseo il Cavalîr di Fagagna

Sono stati 16 gli studenti del Liceo Caterina Percoto di Udine a concludere con successo, nei giorni scorsi, il loro progetto di “alternanza scuola-lavoro” (Pcto) all’Ecomuseo il Cavalîr. Di diverse età, la gran parte di terza e quarta, ma anche di quinta, hanno scelto di svolgere tra le 25 e le 30 ore di attività nel percorso per le competenze trasversali e l’orientamento all’interno delle sale del Museo di Cjase Cocèl. Ogni ragazzo si è impegnato in un’attività diversa, fra le variegate proposte del museo fagagnese, impegnato nella valorizzazione e riscoperta della vita e del lavoro di un tempo. Il museo è convenzionato con il Liceo Percoto e la referente dei progetti di Pcto è la docente Chiara Tempo.

«Questa collaborazione è stata molto proficua e confido soprattutto per i ragazzi possa rappresentare un’esperienza di crescita importante», ha evidenziato il direttore del Museo Elia Tomai, sotto la cui supervisione si sono svolte le attività. Partite con un percorso di formazione su che cos’è il museo, come si struttura, le attività e i progetti, sono poi continuate con la scelta da parte di ciascun ragazzo dell’ambito in cui operare: chi ha optato per la didattica, in supporto alle visite, con la preparazione del materiale per i laboratori, chi per la predisposizione delle schede con la progettazione delle attività di gioco, chi inventando e programmando nuove proposte di attività manuali da proporre ai tanti studenti che durante l’anno visitano e “vivono” il museo, chi ancora, infine, ha optato per l’archivio, dove apprendere le basi della catalogazione e inventariazione dei fondi documentali. La loro presenza in museo si è concentrata tra marzo e maggio «e siamo felici perché alcuni di loro hanno manifestato la volontà di essere coinvolti e continuare a collaborare con il Museo, in particolare nelle iniziative rivolte a bambini e ragazzi, anche a conclusione del loro progetto scolastico», ha concluso Tomai.

(nella foto tre studenti, ovvero Myriam Bortolussi, Erica Candolini e Michele Rizzi, con il direttore di Cjase Cocèl Elia Tomai)