MONTAGNA- In II Commissione consiliare il Piano Promotur
E’ necessaria un’adeguata
copertura economica per far sì che i nostri cinque poli sciistici
non funzionino a pieno regime solo sabato e domenica, ma anche
durante il resto della settimana. Nella legge finanziaria 2006
abbiamo previsto la costituzione di un Fondo, presso Friulia, da
utilizzare per realizzare il Piano industriale di Promotur. Si
tratta di 10 milioni di euro all’anno per 20 anni, a decorrere da
ottobre 2006. La convenzione con Friulia è oggi sul tavolo della
II Commissione consiliare per il necessario parere, ma è mio
interesse sottoporvi anche il Piano 2006-2010 di Promotur.
A parlare in questi termini, l’assessore alle attività
produttive, Enrico Bertossi, a cui è seguita la relazione del
presidente e del direttore di Promotur, Luca Vidoni e Manlio
Petris, dai quali si è appreso che, nella stagione invernale
2005-2006, gli arrivi totali sono stati 344.666, 447.832 le
presenze in termini di giornate sci e 6.879.613 euro i ricavi,
con un valore aggiunto generato dal turismo, attraverso alberghi,
bar, ristoranti, etc. pari a oltre 21 milioni di euro.
Guardando ai singoli poli e alle tre voci – arrivi, presenze,
ricavi – comparandoli alla passata stagione 2004-2005, si ha
Piancavallo con +7,9% e +11,3% delle prime due voci mentre ricavi
per 1.840.882 euro pari a +18%; Forni di Sopra con +6,4% e +8,4%
e ricavi per 538.846 euro per un +16,1%; Ravascletto-Zoncolan
vede +17,5% e +20,5% con 2.075.125 euro pari a +27,5%; Tarvisio
segna un -15,5% e un -12,70% di arrivi e presenze ma un +1,0% di
ricavi; segno meno totale, invece, per Sella Nevea con -10,3% e
-6,0% ma negativi anche i ricavi a -14,1%.
Primo dei nostri obiettivi – hanno detto Vidoni e Petris – è
massimizzare gli investimenti già fatti.
Le località montane della regione – si legge quindi nella
convenzione Regione/Promotur – oggi sono poco servite, con
capacità turistiche limitate e prevalentemente rivolte all’utenza
locale. Ciò di cui c’è bisogno non è solo dell’arricchimento
dell’impiantistica, ma anche catalizzare gli investimenti
immobiliari e alberghieri per garantire la redditività economica
e lo sviluppo del territorio. Il Piano industriale 2006-2010
predisposto da Promotur si sviluppa in coerenza con il Piano
strategico regionale avviando nuove aree di intervento destinate
a migliorare l’offerta turistica montana, attualmente marginale.
Gli obiettivi parlano di aumentare il tasso di occupazione media
dei posti letto (3 e 4 stelle) di almeno il 16% in 5 anni,
potenziare l’offerta ricettiva a destinazione turistica
intervenendo di concerto con i Comuni e facendo partecipare
investitori internazionali, ampliare l’offerta del prodotto neve
per incrementare i flussi turistici provenienti da fuori regione.
Quanto agli indicatori finanziari, si parla di 2,5 mln di euro
per l’organizzazione del sistema dei posti letto con cui si vuole
arrivare, a fine Piano, al 58% di occupazione media stagionale
invernale e far operare una centrale unica di vendita dal 2006;
18,74 mln disponibili (a fronte di 67 mnl di fabbisogno
complessivo stimato) per lo sviluppo immobiliare a destinazione
turistica (1.600 posti letto nuovi, disponibili per un 75% a fine
Piano) attraverso società miste pubblico/privato; ampliamento
dell’offerta sciistica nei 5 poli invernali con un investimento
cumulativo pari a 131,819 mln.
Al termine di 4 ore di discussioni, il centro-sinistra si è
espresso con un parere favorevole sulla convenzione, salvo il PRC
che si è astenuto, e lo stesso ha fatto la Lega Nord, mentre FI
ha espresso parere negativo. A sollevare forti risentimenti da
parte delle opposizioni, l’aver appreso che il Piano industriale
fatto pervenire ai consiglieri fosse quello che Promotur aveva
discusso un anno fa, mentre in sede di Commissione sono emersi
dati più aggiornati e in parte modificati, un fatto antipatico
non negato neppure da alcuni consiglieri di maggioranza
Così la discussione su
convenzione e Piano industriale 2006-2010 di Promotur:
per Renzo Petris (DS), la montagna finalmente viene considerata
come una risorsa e un moltiplicatore di reddito per il
territorio. Se deciderete dell’altro per Forni di Sopra, fatelo
con il consenso della collettività.
Roberto Asquini (FI) ha giudicato eccessivi 200 mln di euro ed è
poi entrato in aspetti anche tecnici della questione, sollevando
dubbi per ognuno dei cinque Poli, a cominciare da Forni di Sopra
dove si intende spendere troppo con la creazione di alberghi
cosiddetti “Snow fun park” per 60 mln quando, poi, manca
un’organizzazione centralizzata dell’offerta alberghiera montana.
Sbagliato non dare ai turisti la possibilità di agganciare la
propria bicicletta alle cabine. I progetti per Sella Nevea vanno
bene, ma si può spendere la metà; discorso opposto per il milione
che si vuol impegnare per la messa in sicurezza degli impianti.
Pio De Angelis (PRC) giudica il progetto di incrementare
l’offerta coraggioso, ma spera non si creda di aumentare una
torta solo perché la si divide in cinque fette. Si prevedono 67
mln per 1.600 nuovi posti letto, ma di che tipo saranno? Di
grande albergo o di categoria minore, per le famiglie? Se la
montagna non è solo sci, di deve affrontare anche il discorso
delle strutture extra-sci come ristoranti e cinema.
Maurizio Franz (LN) ha ricordato i limiti delle nostre strutture
emersi con le Universiadi che si sono svolte in Friuli nel 2003 e
anche lui ha chiesto specifiche sui nuovi posti letto.
Roberto De Gioia (Aut.Soc) si è complimentato per le iniziative
soprattutto perché non si è mai operato con questa portata per la
modernizzazione degli impianti. Sella Nevea può finalmente avere
un suo impulso, inclusa la messa in sicurezza della strada. La
carenza delle nostre località è, invece, sul fatto che non
offriamo piscine, uso delle slitte, centri ippici, e gli orari
degli impianti sono limitati.