Sappada, Francesco Moser appassiona e diverte raccontando il ciclismo che fu
Uno spassoso Francesco Moser ha dato il via ieri in Piazzetta Hoffe a Sappada al festival “Parole in Vetta, musica in quota e sapori a valle”. Primo ospite della manifestazione, il campione trentino, in dialogo con la direttrice artistica Monica Bertarelli, per più di un’ora ha raccontato la sua carriera agonistica tra curiosi aneddoti che hanno trasportato il pubblico nel ciclismo degli anni ’70 e ’80. Esilaranti i ricordi che ha condiviso con le 250 persone presenti, di quando il fratello Aldo, suo primo mentore, potè acquistare la sua prima bici anche vendendo, di nascosto, grappa fatta in casa o di quando Francesco abbandonava il lavoro nei campi per andare ad allenarsi con la sua due ruote o di come scegliesse i percorsi preparatori alle gare in base ai frutteti che incontrava nel tragitto, per fare qualche sosta e rubacchiare qualche pesca o pera. Ha raccontato della nota rivalità con Saronni, il quale, stando a Moser, non avrebbe mai dimostrato di voler abbassare l’ascia di guerra. Parlando del record dell’ora del 1984, il campione ha spiegato dettagliatamente tutto il percorso che lo ha portato a raggiungere il primato, anche di quando, in aeroporto, vennero sequestrati al suo team gli approvvigionamenti rigorosamente italiani che si erano portati appresso “per non perdere le belle abitudini”.
Al termine della serata Moser si è concesso ai tanti selfie che il pubblico ha voluto farsi con il campione al proprio fianco. Da sottolineare la valenza solidale dell’evento, con le offerte che gli ospiti hanno donato al charity partner ProgettoAutismo Fvg.