GEMONESE- Piano di sviluppo rurale, progetto da € 3.800.000

E’ stato recentemente concluso dalla Comunità Montana del Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale un progetto integrato di sviluppo agroforestale e ambientale per un importo complessivo di 3 milioni e 800 mila euro.
L’iniziativa sostenuta dai fondi europei del piano di sviluppo rurale ha interessato il territorio dei comuni di Artegna, Bordano, Forgaria nel Friuli, Gemona del Friuli, Montenars, Trasaghis e Venzone.
Attraverso un’azione coordinata di interventi, in grado di valorizzare le aree rurali, sono state poste le basi per assicurare anche nel futuro lo sviluppo delle zone boschive, dei prati e dei pascoli e dei sentieri naturalistici del gemonese. Complessivamente sono stati migliorati 340 ettari di boschi, stabilizzate 10 aree dissestate, costruiti e ripristinati 50 km di viabilità montana e sistemati 25 km di sentieri. Inoltre sono stati recuperati 12 ettari di prati abbandonati, costruiti 4 bivacchi rifugi, ricostituiti 20 ettari di boschi che erano stati distrutti dal fuoco.
La delega da parte dei Comuni e di soggetti privati alla Comunità Montana per l’attuazione di tali iniziative ha consentito di programmare prima, e attuare poi, un piano- programma coordinato che tenga conto delle varie esigenze del territorio. La realizzazione adeguamento della viabilità agroforestale, la sistemazione di sentieri tematici, il recupero di prati abbandonati, il ripristino di casere e bivacchi, il miglioramento e l’utilizzazione di ampie superfici forestali sono solo alcuni dei lavori effettuati nel corso del quinquennio di validità del piano.
“ E’ stato un approccio innovativo e di successo – afferma il presidente della Comunità Montana, Ivo Del Negro – perchè si è riusciti concretamente a collegare e a far interagire settori e ambiti diversi con un’unica regia”.
Il concetto di gestione sostenibile del territorio montano si è effettivamente manifestato e realizzato con questo programma. Le risorse forestali agricole non sono state viste solo come elementi produttivi, ma come componenti importanti e multifunzionali delle aree alpine e pre alpine.
Quindi non soltanto legame dai boschi, che sono anche fonte di energia rinnovabile, ma anche turismo naturalistico e didattico, ricchezza faunistica, difesa iderogeologica, cultura ambientale.
“La soddisfazione – evidenza l’assessore all’ambiente e all’energia Fabiano Floreani – nasce dal fatto che il progetto realizzato è uno dei più significati del piano di sviluppo rurale della Regione ed è stato attuato tramite i propri uffici dell’area territorio e ambiente nei tempi stabiliti dall’amministrazione regionale. Questo è un elemento positivo che induce all’ottimismo anche per il futuro programma comunitario 2007 -2013 con il quale la Comunità Montana intende proseguire e iniziative anche estendendole agli altri comuni del comprensorio”.