A Tarvisio l’arte incontra la natura con “Land Art & Radici”
Guardare al passato per capire meglio il nostro presente e il futuro. “Radici”, curato e ideato dall’Amministrazione Comunale di Tarvisio insieme al consigliere comunale Alberto Busettini, è stato un appuntamento estivo nel Tarvisiano per riconnettersi al territorio. Un momento dedicato ai turisti per andare alla scoperta di un luogo unico di triplice confine ed allo stesso tempo un’occasione dedicata ai cittadini per rivalutare la storia del paese in cui vivono, unica e ricca di sfaccettature. In questo si inserisce il progetto “Land Art & Radici” che ha permesso di valorizzare un percorso nel bosco ai margini dell’abitato di Tarvisio: attraverso installazioni curate da artisti di fama internazionale si è dimostrato come i materiali forniti dal bosco e dalla natura possano diventare opere d’arte, che lo stesso ambiente muta d’aspetto nel corso delle stagioni e con lo scorrere del tempo.
LAND ART & RADICI
Rodolfo Liprandi, Devid Strussiat e Simone Paulin sono tre nomi conosciuti e premiati a livello internazionale nel campo del Land Art: coadiuvati da Michele Trevisan, attraverso materiali naturali – terra, legno, foglie, roccia – gli artisti hanno interpretato il tema di Radici calandolo nella millenaria Foresta di Tarvisio, indagando il rapporto tra l’uomo che vive questo territorio e la natura che ci circonda. L’iniziativa ha avuto luogo nella prima settimana di settembre lungo la passeggiata Rio Argento tra Tarvisio e Camporosso. Il lavoro artistico è stato coordinato da Aeson Festival e da Devid Strussiat. Non solo opere in materiali naturali ma anche stone balancing hanno stupito e interessato le molte persone che hanno colto l’occasione del land art per una passeggiata lungo il sentiero e per ammirare gli artisti all’opera.
IL RE DELLA FORESTA, UN PESCE E UN’OPERA ASTRATTA
Le figure riprendono tematiche naturali in modo più o meno figurativo. L’opera di Devid Strussiat rappresenta un pesce che risale la montagna, in un canale in cui l’acqua scorre solo occasionalmente; un soggetto che potrebbe sembrare surreale per il luogo, ma che ci invita a riflettere sul valore dell’elemento acqua, alla base di tutta la vita, della sua fuggevolezza e sull’interconnessione tra elementi anche distanti in natura. Rodolfo Liprandi ha realizzato un orso, il “Re della Foresta” animale simbolico per la selvaticità del territorio e a cui è anche stato dedicato un sentiero nell’area; l’installazione è anche visibile dall’abitato di Tarvisio. L’opera di Simone Paulin realizzata con nocciolo intrecciato ha una matrice in parte astratta ma può ricordare liberamente dei funghi o altre specie vegetali. L’opera si presta ad essere interpretata ma il valore maggiore è quello di spingere lo sguardo dei visitatori sull’ambiente circostante. La costruzione delle opere è piuttosto solida e destinata a durare (salvo problematiche impreviste come caduta alberi o vandalismo), almeno uno o due anni e sarà interessante osservare come nel corso delle stagioni la vegetazione si evolverà dentro e intorno a queste costruzioni, assorbendo i manufatti e riprendendo possesso dell’ambiente.
NATI LEGAMI CON IL TERRITORIO
Verranno ora organizzate alcune uscite con le scuole del territorio per comprendere questa forma d’arte e la natura effimera che porta con sé. Gli artisti coinvolti attraverso l’associazione Ecopark nella residenza di Land Art hanno potuto vivere il luogo nel vero senso della parola, in modo che fosse proprio quest’ultimo ad emergere dalle loro opere artistiche. Queste giornate sono state anche un’occasione per intessere relazioni con gli abitanti del territorio e con chi si occupa di gestione e manutenzione della Foresta di Tarvisio. Infatti per la realizzazione del progetto di Land Art all’interno di Radici, è stata fondamentale la collaborazione di Paolo Molinari, consigliere con delega alle foreste e risorse naturalistiche e della squadra manutentiva del Comune di Tarvisio. Il progetto è stato organizzato anche grazie al supporto del tenente colonnello Cristiano Manni comandante del Reparto Carabinieri Biodiversità e di Massimiliano Zambenedetti.