MONTAGNA- Tutela acque bacini montani, petizione in Regione

Il presidente del Consiglio
regionale Alessandro Tesini ha ricevuto stamani una petizione
relativa alla applicazione della legge Galli nei comuni montani,
sottoscritta da 6218 cittadini di 27 comuni della Carnia, con
l’eccezione di Tolmezzo – primo firmatario Gianni Nassivera di
Forni di Sotto, già sindaco di quel comune – promossa dal
Comitato per la tutela delle acque del bacino montano del
Tagliamento, presieduto da Franceschino Barazzutti.

Alla consegna delle firme da parte di Barazzutti e Nassivera
erano presenti i consiglieri Antonio Martini e Giorgio Baiutti
(Margh).

Con la petizione si chiede di rivedere e modificare la legge
regionale che recepisce la Galli – ha sintetizzato Barazzutti –
perché un’applicazione pura e semplice della normativa non
risolve ma crea problemi.

Da sempre – si sottolinea nel documento – nei paesi montani
l’approvvigionamento idrico è stato risolto e gestito
autonomamente, con costi bassissimi e secondo una profonda
cultura dell’acqua che, attraverso un suo uso rispettoso, plurimo
e differenziato, l’ha mantenuta pulita facendone una risorsa
fondamentale per il mantenimento delle attività umane in
montagna. Il trasferimento – in questo contesto storico,
culturale, morfologico e socioeconomico – della gestione del
ciclo dell’acqua dai piccoli comuni a nuovi enti, previsto dalla
legge Galli nazionale e da quella regionale di applicazione è
incomprensibile, dannoso sotto tutti gli aspetti, fonte di
inconvenienti e di disservizi per le piccole comunità di
montagna, e comunque non rispondente alla cultura e agli
interessi delle popolazioni montanare.

La soppressione della gestione comunale in economia del servizio
idrico per affidarlo a un nuovo ente è percepita dalle
popolazioni locali come un’ulteriore spoliazione a loro danno
della gestione locale del patrimonio acqua.
Una scelta ritenuta non equa – ha sottolineato Nassivera.
Da qui la richiesta alla Regione e al Governo nazionale di
esonerare i comuni montani dall’adesione al servizio unico idrico
integrato, permettendo ad essi di continuare a gestire in
economia tale servizio.

Barazzutti ha, inoltre, sottolineato che successivamente alla
raccolta delle sottoscrizioni alla petizione, il Governo ha
recentemente emanato un decreto legislativo che prevede la non
obbligatorietà dell’adesione alla gestione unica del servizio
idrico integrato per i comuni montani con popolazione fino a 1000
abitanti. In questo modo il Governo fa proprio il principio della
specificità della montagna e viene parzialmente incontro alla
richiesta della nostra petizione – ha ulteriormente precisato il
presidente del Comitato segnalando che per esempio la Provincia
autonoma di Bolzano ha costituito ATO di piccole dimensioni a
livello territoriale di singola vallata e non come da noi a
livello provinciale, dai monti al mare.

Un problema di tutta l’Italia, specie al Nord – ha affermato il
consigliere regionale Martini sottolineando la necessità di
trovare la via di una soluzione senza grandi stravolgimenti.

Il presidente Tesini ha assicurato l’immediata trasmissione della
petizione alla IV Commissione (ambiente e territorio), affinché
il tema sia messo al più presto all’ordine del giorno. Si è
inoltre impegnato a sentire in merito anche l’assessore e la
competente direzione regionale.