SUTRIO- Domani ospite il popolo delle terre civiche

Il Coordinamento regionale delle Proprietà collettive, sabato 20 maggio, si riunisce a Priola di Sutrio, ospite della Amministrazione dei beni frazionali di Priola e Noiaris. L¹incontro avrà inizio alle 17, presso la sede della proprietà collettiva carnica (accanto alla chiesa). All¹ordine del giorno la discussione sulla gestione dei Comitati degli usi civici in regione, a fronte delle continue difficoltà causate dalla persistente mancanza di una Legge organica regionale, dal mancato accertamento da parte del Commissario regionale per gli usi civici sulla reale consistenza del fenomeno, dall¹avversione alla proprietà collettiva che si riscontra nella gran parte delle Amministrazioni comunali. Anche in Friuli, infatti, avviene ciò che il Comissario agli Usi civici per il Lazio, la Toscana e l¹Umbria, Franco Carletti, ha recentemente denunciato nel quaderno Beni comuni fra tradizione e futuro della rivista Cns-Ecologia Politica (Emi, 2005). «Equivocando volutamente sulle appartenenze e sulle segnature catastali, i Comuni e gli Enti agrari ­ ha scritto il magistrato ­ vendono i terreni loro assegnati in amministrazione, usurpandoli alle popolazioni sia nell¹interesse proprio che in quello dei privati acquirenti, e disponendo poi dei corrispettivi come fossero entrate patrimoniali di propria pertinenza». In Carnia, proprietà collettive persistono e operano a Collina (Forni Avoltri), Fielis (Zuglio), Forni di Sotto, Givigliana (Rigolato), Ovasta e Liariis (Ovaro), Pesariis e Osais (Prato Carnico), Priola, Noiaris e Sutrio, Ravascletto, Tualis e Noiaretto (Comegliàns) e Valle e Rivalpo (Arta). Ma tale «diverso modo di possedere» è presente anche nel resto della regione, dal Carso alla laguna. Al Coordinamento delle Proprietà collettive, attualmente, aderiscono 24 Amministrazioni separate delle province di Gorizia, Pordenone, Trieste e Udine; 18 Vicìnie della Valcanale e del Carso triestino e 29 Comunelle della provincia di Trieste, per un totale di oltre 100 mila legittimi proprietari di circa 75 mila ettari di terre collettive accertate definitavamente o in via di accertamento.