Senologia Tolmezzo, per Celotti e Mentil «la montagna perde un’altra eccellenza sanitaria»
«Mentre si decide la chiusura del servizio della chirurgia oncologica mammaria di Tolmezzo, impoverendo ulteriormente il territorio montano, risulta ancora attiva la convenzione con la clinica privata Città di Udine, che rappresenta tra l’altro un doppione di quanto offerto già al Santa Maria della Misericordia, eccellenza a livello regionale. Ancora non sappiamo quale sia il piano riorganizzativo degli ospedali, ma se questo è l’esempio allora tutte le preoccupazioni non possono che confermarsi».
Lo affermano i consiglieri regionali Manuela Celotti e Massimo Mentil (Pd), che attraverso un’interrogazione chiedono alla giunta regionale di chiarire la situazione della senologia in Alto Friuli, fornendo dati sui casi di tumori alla mammella trattati nelle sedi di Tolmezzo e San Daniele e i contenuti della convenzione con la struttura accreditata Policlinico Città di Udine e i casi di tumori della mammella trattati.
«Nonostante il percorso creato per rendere l’ospedale di Tolmezzo uno dei punti certificati dal sistema Eusoma (European society of breast cancer specilists) per l’unità di senologia, si decide la chiusura della chirurgia oncologica mammaria di Tolmezzo, e quindi di un servizio a diretta gestione pubblica, peraltro in un territorio montano che già vive importanti criticità dal punto di vista dei servizi sanitari». Così facendo, continuano, «tutto il territorio della montagna friulana perde un altro pezzo, mentre, beffa finale, si mantiene un doppio presidio a Udine garantendo ancora una volta il privato. L’assessore Riccardi annuncia ormai da un anno e mezzo la riorganizzazione del sistema sanitario regionale, con particolare enfasi rispetto alla riorganizzazione della rete ospedaliera e nello specifico della chirurgia oncologica. Nulla si sa, ma si intuisce che si va verso un depotenziamento degli ospedali di base, e un accentramento di funzioni negli hub. Ora siamo arrivati al dunque – proseguono Celotti e Mentil – e al di là delle iniziali rassicurazioni di Riccardi ai sindaci, una recente nota di Asufc comunica l’accentramento della chirurgia mammaria a Udine, Palmanova e San Daniele, escludendo di fatto Latisana e Tolmezzo».
«Che garanzie possono essere date alla popolazione del bacino di riferimento dell’ospedale di Tolmezzo e agli amministratori locali – concludono – rispetto al fatto che nel tempo l’accentramento degli interventi di chirurgia oncologica mammaria non determini anche, nel tempo, un accentramento in altri ospedali delle attività di diagnostica e della presa in carico post-chirurgica, che rappresenterebbe un grave disagio per le donne del territorio e per le loro famiglie?».