Approvato piano industriale 2025-2027 del Cosef: 71 milioni di investimenti
L’assemblea consortile del Cosef ha approvato all’unanimità il Piano industriale 2025-2027, il primo predisposto dal nuovo Consiglio di amministrazione, nominato a giugno scorso.
Il presidente del Consorzio di sviluppo economico del Friuli Marco Bruseschi e il direttore Roberto Tomè hanno illustrato ai soci gli importanti investimenti programmati per il prossimo triennio, pari a complessivi 71,31 milioni di euro.
Gli interventi in opere di urbanizzazione ed infrastrutturazione programmati nel prossimo triennio sono pari a complessivi 64,38 milioni di euro. Le manutenzioni previste nelle aree industriali, nei raccordi, sul depuratore e su reti ed impianti nel prossimo triennio sono invece pari a complessivi 4,6 milioni di euro. I restanti 2,33 milioni di euro sono invece destinati alla gestione del patrimonio, marketing e pianificazione del territorio.
“Più precisamente – spiega il direttore Tomè –, il totale dei 64,38 milioni di investimenti destinati alle infrastrutture nelle zone industriali è così ripartito: il 28% degli investimenti è destinato alla ZIU, il 42% alla ZIAC, il 18% alla ZIAF, il 10% alla ZIMA e il restante in ZIC. Ogni area sarà debitamente attenzionata e potenziata. Tra gli interventi più rilevanti previsti per il prossimo triennio spiccano la realizzazione di un nuovo raccordo ferroviario per la ZIU, nonché lavori di infrastrutturazione per la creazione di un centro logistico nell’area ex Eurofer e il risanamento di via Fermi in ZIAC. In ZIAF è invece prevista la costruzione di una rotatoria, con annesso parcheggio all’intersezione dell’uscita del casello autostradale con la SP 49, mentre in ZIMA verrà realizzata un’infrastruttura locale volta a migliorare il clima imprenditoriale nel distretto della sedia”.
“Inoltre – prosegue poi Tomè -, sono prossime al completamento due opere di grande importanza: la OP51, che prevede la costruzione di una nuova bretella di ingresso a nord della ZIU, e la OP73, che prevede la realizzazione di un nuovo parcheggio nell’area esterna di Porto Margreth, in ZIAC. Ad inizio 2025, poi, avranno inizio i lavori per la realizzazione di un centro direzionale volto a fornire tutta una serie di servizi legati al welfare aziendale (dalla mensa a servizio dell’area industriale, al polo medico e aree fitness) a disposizione dei collaboratori delle aziende insediate e del territorio. “Si tratta – conclude Tomè – di interventi non meno importanti, con benefici di natura sociale, a vantaggio della comunità”.
“Il Piano industriale 2025-2027 – afferma il presidente Bruseschi -, in continuità con le linee guida degli anni precedenti, conferma la strategia di sostegno al tessuto produttivo, fornendo servizi alle imprese con l’obiettivo di rendere sempre più attrattivo il nostro territorio. Tali target sono formulati e condivisi con la Regione FVG, a cui vanno dei particolari ringraziamenti per la preziosa collaborazione agli Assessori Bini e Amirante, e con le più importanti istituzioni locali, tra cui anche le associazioni imprenditoriali. L’obiettivo del Consorzio vuole essere quello di perseguire il virtuoso modello degli Eco Industrial Park, parchi industriali ecologici che forniscono servizi sempre più integrati, riducendo l’impatto ambientale ed aumentando l’efficienza dei modelli produttivi nel rispetto degli obiettivi imposti sia dalla transizione energetica che dalle normative europee in materia di sostenibilità (agenda 2030 e ESG)”.
“Nel corso del triennio 2025 – 2027 – prosegue Bruseschi – sono stati pianificati molteplici e rilevanti interventi in ambito ferroviario al fine di potenziare e rinnovare il sistema logistico di cui dispone il COSEF con l’obbiettivo di ridurre il trasporto su gomma incentivando, così facendo, modelli di trasporto sostenibile”. Sempre nell’ambito dei modelli di trasporto sostenibile sono state avviate le prime attività relative all’Accordo di programma per la “promozione e lo sviluppo della mobilità ciclistica sui percorsi casa-lavoro afferenti alle zone industriali del COSEF – (subcomparti Z.I.U. e Alto Friuli)” stipulato, ad inizio 2024, tra la Regione, COSEF e due Aziende pilota (FREUD SpA, Fantoni SpA) insediate, rispettivamente, negli ambiti ZIU ed Alto Friuli.
Sotto il profilo energetico, invece, è sicuramente necessario rendere più efficienti sia le utenze consortili che quelle industriali delle aziende insediate, ricorrendo se è possibile a recuperi termici e/o di sistema, a sistemi produttivi che impieghino fonti rinnovabili per la produzione di energia sia elettrica che termica, con l’obiettivo di raggiungere altresì un impatto economico positivo in termini di riduzione dei costi generali di sistema. Infatti, il Consorzio ha avviato un’indagine energetica volta al massimo risparmio ed efficientamento delle risorse a disposizione.
“In quest’ ottica – conferma il presidente – è necessario rendere le zone industriali energeticamente il più possibile autosufficienti. In tal senso le aree si configurerebbero come distretti energetici autonomi, da una parte dotati di sistemi di produzione e di sistemi digitalizzati per la misurazione ed il controllo in tempo reale della propria capacità produttiva, dall’altra in grado di regolare ed utilizzare tutte le risorse interne disponibili, privilegiandole rispetto all’acquisto di energia dall’esterno”.
Nel corso del triennio, infine, il Consorzio si vedrà particolarmente impegnato, in sinergia con gli stakeholder territoriali, nella pianificazione degli interventi di manutenzione, gestione e sviluppo del patrimonio consortile, con particolare attenzione al territorio della zona industriale dell’Aussa Corno, avuto riguardo ai rilevanti contributi stanziati dall’Amministrazione regionale per tale area.
A tal proposito, il Consorzio, considerato l’impiego di risorse progressivamente crescente necessario per la realizzazione di opere pubbliche e di prestazioni di servizi a favore di amministrazioni pubbliche, anche mediante rapporti di delegazione intersoggettiva, valuterà con l’Amministrazione regionale, la possibilità di introitare una parte dei costi diretti e indiretti sostenuti, attualmente non rendicontabili, al fine di trovare un equilibrio economico finanziario della gestione istituzionale.