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Tarvisio, socialmente pericoloso rimpatriato dalla Polizia di Stato

La Polizia di Stato ha eseguito l’espulsione di un cittadino pakistano trentenne, ritenuto socialmente pericoloso, mediante accompagnamento alla frontiera ai sensi dell’art. 13 comma 4 del D.Lgs 286/98 (Testo Unico sull’Immigrazione). L’operazione, conclusasi il 14 novembre 2024, è il culmine di una lunga e complessa procedura amministrativa e giudiziaria.

L’uomo era entrato in Italia l’11 marzo 2016 dalla fascia confinaria di Tarvisio, proveniente dall’Austria. Dopo aver richiesto la protezione internazionale, la sua domanda è stata rigettata il 16 novembre 2017 dalla Commissione competente. Non avendo presentato ricorso nei termini previsti, lo straniero ha successivamente reiterato la richiesta nel 2018, vedendosela nuovamente respinta nel 2019. In mancanza di ulteriore opposizione legale, gli era stato concesso un permesso di soggiorno temporaneo per emersione, scaduto nel gennaio 2021.

Successivamente, il trentenne aveva ottenuto un permesso di soggiorno per lavoro subordinato, valido fino al marzo 2022. Tuttavia, il rinnovo richiesto nel 2022 è stato negato per la mancanza dei requisiti, portando nel 2024 all’emissione di un decreto di rigetto e contestuale espulsione per pericolosità sociale, firmata dal Prefetto di Udine. L’uomo era già stato segnalato alle autorità per numerosi precedenti penali, tra cui spaccio di stupefacenti, rapina, lesioni personali, resistenza e oltraggio a pubblico ufficiale, danneggiamento, minaccia, porto abusivo di armi, molestie e ubriachezza.

A seguito dell’inottemperanza al primo decreto di espulsione, il Prefetto aveva emesso un secondo provvedimento, questa volta con richiesta di assistenza consolare per l’identificazione del soggetto. Nel settembre 2024, il Consolato del Pakistan a Milano ha confermato l’identità e la cittadinanza dell’uomo, rilasciando il necessario lasciapassare per il rimpatrio.

Il 14 novembre 2024, lo straniero è stato rintracciato nel centro cittadino di Udine e immediatamente sottoposto a un ordine di accompagnamento alla frontiera, convalidato dal Giudice di Pace nella stessa giornata. Alle ore 15.00, l’uomo è stato imbarcato su un volo in partenza dall’aeroporto “Marco Polo” di Venezia con destinazione Pakistan, dove è giunto alle 4.45 del giorno successivo. Durante il volo, è stato scortato da personale della Polizia di Stato di Udine e consegnato alle autorità pakistane.

Questo intervento rappresenta un esempio dell’impegno delle autorità italiane nel garantire la sicurezza pubblica e il rispetto delle norme sull’immigrazione. La collaborazione tra la Questura di Udine, il Consolato del Pakistan e la Direzione Centrale dell’Immigrazione è stata fondamentale per la riuscita dell’operazione.