Sara Fuccaro di Tolmezzo vince il concorso “Ti racconto il mio sorriso”
La vincitrice della seconda edizione del concorso “Ti racconto il mio soccorso” è Sara Fuccaro, di Tolmezzo, autrice del racconto “Mandi Mame Rita”, dove la protagonista racconta della perdita della madre, che lei stessa ha tentato invano di soccorrere, durante e dopo una caduta avvenuta davanti ai suoi occhi. Un’intensa commozione ha colto gli ascoltatori alla lettura di una parte del racconto, fatta dalla stessa autrice/ protagonista del racconto davanti ad un pubblico di trecento persone in occasione per le celebrazioni dei 70 anni del Soccorso Alpino e Speleologivo al “Sociale” di Gemona.
La giuria selezionatrice, composta da Simone Bobbio, responsabile della comunicazione del Piemonte, Rossana D’Arienzo, speleologa e responsabile della comunicazione della Campania, Giulio Frangioni, vicepresidente del Soccorso Alpino e Speleologico del Piemonte, Melania Lunazzi, ideatrice/curatrice del premio e responsabile della comunicazione del Soccorso Alpino e Speleologico del Friuli Venezia Giulia, Marko Mosetti, direttore del periodico Alpinismo Goriziano, ha concordato all’unanimità sulla scelta dopo aver valutato i quattordici racconti candidati sulla base dei criteri di Forma, Contenuto e Comunicazione pubblicati sulla piattaforma kepown.com.
Ecco il giudizio elaborato dai giurati per Mandi Mame Rita di Sara Fuccaro: “Grande dramma quello della perdita della madre, un dramma vissuto dal vivo durante un’escursione dalla protagonista del racconto. La protagonista è un sanitario, sa bene cosa vede quando arriva sulla ferita. Resta lucida, percorrendo in anticipo mentalmente le fasi di cosa accadrà. Finché può, protegge l’altro genitore dalla dura verità. Racconto breve, intenso ricco di emozioni ben narrate con stile sobrio ed elegante senza cadere nella retorica. Un cerchio di dolore che si attenua quasi per caso, come è iniziato, con una camminata liberatoria, solo dopo anni di profonde riflessioni e che si trasfigura nella scelta di diventare soccorritrice del Soccorso Alpino e Speleologico”.
L’edizione 2014 ha visto pervenire, come già accaduto nel 2021, racconti da tutta Italia, da Sud a Nord, dalle isole al Friuli Venezia Giulia, con storie di speleologia, scialpinismo, escursionismo, di soccorsi recenti e di epoche più lontane. “Dinamiche interiori, ricordi, sguardi diversi hanno riportato alla luce situazioni e emozioni a cui solitamente non viene dato spazio, nell’impellenza della cronaca e nella concitazione delle operazioni – dice Melania Lunazzi -. Migliaia di soccorsi, altrettante missioni portate a termine nel corso dei decenni, tanti segnali di gratitudine a fine intervento. Ma quasi mai c’è il tempo di ascoltare fino in fondo una testimonianza, di accogliere i sentimenti e le emozioni di una piccola o grande disavventura, di assorbire il riscontro di come è successo e di cosa si è provato. Le testimonianze di cosa è accaduto, del prima, dell’incalcolabile, dell’errore di valutazione sono invece un prezioso punto di vista che quasi mai viene raccolto: per pudore, per rispetto o semplicemente perché non è quello il momento migliore per farlo. Ma a volte sono esperienze che ti segnano per tutta la vita, anche in positivo, tanto è vero che sono numerosi i casi in cui chi ha ricevuto un soccorso decide poi di diventare un/una soccorritore/soccorritrice”.