A Gemona si discute di Gaza e del conflitto israeliano-palestinese
“Questa sera, martedì 3 dicembre, alle 18.30, presso la sede della Comunità montana di Gemona del Friuli, si terrà un incontro aperto alla popolazione per un focus sul tema della pace, in particolare per parlare di Gaza e di una guerra che troppi negano che sia tale”. Così in una nota la consigliera regionale Serena Pellegrino (Avs), che prosegue: “Come Alleanza Verdi e Sinistra, i temi legati ai diritti, all’uguaglianza, che si declinano e si esplicano necessariamente nel concreto nella ricerca della pace, sono punti fondanti della nostra attività politica. Sarà un’occasione per parlare del conflitto israeliano-palestinese assieme ad esperti e a coloro che hanno avuto l’esperienza in prima persona”.
“Non possiamo più fare finta di nulla – incalza Pellegrino – girando la testa dall’altra parte. Ognuno di noi deve fare pressione per portare il dibattito sui tavoli istituzionali per fermare l’orrore, i massacri, il genocidio che si sta perpetrando su migliaia di persone chiedendolo con forza per evitare quello che sta diventando un silenzio devastante. C’è ancora qualcuno che crede che il diritto sia un mero esercizio democratico. Ci sono persone che mettono ogni giorno a repentaglio la loro vita per un mondo realmente degno di essere vissuto, per un’esistenza di eguaglianza e giustizia per tutti, ma proprio per tutti”.
“In ultima istanza – prosegue l’esponente di Avs – ricordo che l’articolo 11 della Costituzione recita che l’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali; consente, in condizioni di parità con gli altri Stati, alle limitazioni di sovranità necessarie ad un ordinamento che assicuri la pace e la giustizia fra le nazioni; promuove e favorisce le organizzazioni internazionali rivolte a tale scopo”.
Conclude Pellegrino: “Non è più ammissibile ignorare quanto stabilito dalla Corte penale dell’Aja, che ha emesso un mandato di arresto internazionale nei confronti del presidente israeliano Benjamin Netanyahu e del suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, per crimini contro l’umanità e crimini di guerra”.