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Railz: «La burocrazia ci impedisce di aprire una seconda fabbrica a Resia»

“Vorrei poter aprire una seconda unità produttiva a Resia, nella stalla sociale di Oseacco, aumentando di altre 50 unità il personale addetto, ma gli intoppi amministrativi e di tipo burocratico che non dipendono da noi, ce lo impediscono. Mi spiace molto, perché potremmo fare molto di più per la valle ed ottimizzare così l’investimento già fatto nella fabbrica a Prato, aperta due anni fa”.

Sono queste le parole di Renato Railz, presidente di Eurolls, multinazionale friulana della metalmeccanica, al momento della consegna del Premio “Stella d’argento della Val Resia”, giunto alla ventunesima edizione e organizzato dalla associazione ‘Vivi Stolvizza’, avvenuta nella sala sala consiliare del Comune di Resia, presente anche Stefano Santi, direttore del Parco delle Prealpi Giulie.

“È il primo premio che mi consegnano dopo una lunga carriera – ha detto Railz -. Non penso di meritarmelo. Ho aperto una fabbrica perché cercavo manodopera ed a Resia ho trovato un capannone e personale fidelizzato per le mie attività. La sindaco Anna Micelli si è data da fare e mi ha consentito di aprire velocemente l’unità produttiva. Matteo Querini, il mio ingegnere, a capo dell’R&D, ha reso possibile la fase esecutiva e in dieci mesi abbiamo aperto, assumendo le prime persone”

Sottolineato il forte impegno dell’imprenditore anche da Giuliano Fiorini, già vicesindaco di Resia e animatore nella frazione di Stolvizza, oltre che da Giancarlo Quaglia, presidente di “Vivi Stolvizza”.
Nel corso della serata sono stati consegnati anche due riconoscimenti speciali: a Francesco Oprandi, alpino, di Botticino Sera (Bs), per il grande attaccamento alla comunità resiana, un amore nato dopo aver svolto il servizio militare nella Casermetta di Lischiazze. E a Frida Tonon, insegnante della valle in pensione, capace di portare la locale squadra femminile di pallavolo alla Serie C nazionale.

“È con grande soddisfazione che diamo questi riconoscimenti, la valle ora è viva, ha una prospettiva di futuro, nuovi nati con famiglie giovani che restano o rientrano, o si trasferiscono perché trovano una comunità accogliente con valori ancora veri e autentici – ha affermato Anna Micelli -. Una comunità capace di immaginare e costruire progetti di futuro in montagna. E questo per noi è motivo di forte orgoglio”.

Il parroco don Alberto Zanier ha sottolineato: “Straordinariamente nell’ultimo anno abbiamo battezzato 6 bambini, che per Resia sono tantissimi. Negli ultimi due anni le cose stanno cambiando in modo significativo dal punto di vista demografico. La valle ha un futuro’.