Emanuele Buzzi ritorna in Coppa del Mondo: «Ci ho sempre creduto»
di BRUNO TAVOSANIS
Emanuele Buzzi ha sempre creduto al ritorno in Coppa del Mondo, non mollando mai nonostante fosse uscito dal giro delle squadre nazionali e più di qualcuno avesse dato per conclusa la carriera ad alto livello. Una perseveranza che ha dato i suoi frutti, perché venerdì alle 12.30 il trentenne di Sappada sarà al via del superG di Wengen (Svizzera), indossando così nuovamente un pettorale del massimo circuito dello sci alpino (il 40) dopo quasi tre anni. Una convocazione arrivata grazie al terzo posto ottenuto lunedì nel superG di Coppa Europa a Pass Thurn (in Austria), suo decimo podio continentale. «Un risultato che si è rivelato decisivo per la convocazione, perché la mia presenza a Wengen non era prevista», racconta il carabiniere, che nella scorsa stagione per soli 8 punti aveva mancato il terzo posto nella classifica finale, piazzamento che assegna il posto fisso nella Coppa del Mondo successiva in tutte le gare della disciplina. Poteva essere un colpo decisivo per le ambizioni di rientrare nel grande giro, considerando che i sacrifici erano stati tanti: «Per la prima volta in carriera ho dovuto autogestirmi – racconta Buzzi-. Il centro sportivo Carabinieri mi ha sempre supportato, ma come velocista ho dovuto organizzarmi in autonomia, sia per gli allenamenti che per i materiali. In sostanza per gareggiare investo il mio stipendio». I costi, però, non sono certo limitati e allora a fine estate 2023 è nata l’idea del “Project Lele”, con il quale ha chiesto a tifosi e appassionati di contribuire al suo sogno, ovvero rientrare nel massimo circuito con l’obiettivo di partecipare alle Olimpiadi di Milano Cortina 2026. La somma raccolta viene utilizzata per coprire i costi delle trasferte per allenamenti e gare. Dopo un anno e mezzo il primo passo è stato compiuto, ma la strada è ancora lunga: «Una sola gara non può cambiare tutto, anche se ovviamente dipenderà molto da come andrà – spiega Buzzi, olimpico a PyeongChang 2018 -. Di certo questo periodo mi ha aiutato a crescere, sotto tutti i punti di vista, perché, pur con sacrifici, sono riuscito comunque a fare ciò che mi piace». Sembra quasi un segno del destino che il ritorno in Coppa del Mondo avvenga proprio a Wengen, dove sei anni fa visse in contemporanea il momento più esaltante e quello più difficile della carriera. Il 19 gennaio 2019, infatti, il sappadino chiuse al sesto posto la discesa più iconica del globo (assieme a quella di Kitzbuehel), ottenendo quello che tuttora è il suo miglior risultato di sempre. Il guaio è che subito dopo il traguardo cadde, procurandosi la frattura al piatto tibiale della gamba destra. L’infortunio lo costrinse a chiudere la stagione e a faticare in quella successiva, dove comunque conquistò il 13° nel superG dei Mondiali di Cortina. «Una coincidenza particolare, in effetti, ma questa volta conto di restare in piedi una volta tagliato il traguardo – sorride Emanuele -. In ogni caso voglio proprio godermi la gara». Buzzi esordì in Coppa del Mondo appena ventenne nella discesa della Val Gardena del 2014 e successivamente disputerà altre 90 gare, l’ultima delle quali il 6 marzo 2022 a Kvitfjell (Norvegia). La zona punti, riservata ai migliori 30, manca dal 22° posto ottenuto il 6 marzo 2021 nel superG di Saalbach (Austria). Il 92° pettorale di Cdm è anche il primo da papà, visto che il piccolo Leonardo (la mamma è l’ex azzurra Irene Curtoni) deve ancora compiere due anni: «Credo sia troppo piccolo per capire, ma sapere che mi guarderà davanti alla tv è sicuramente una bella emozione», ammette Buzzi.
AGGIORNAMENTO 17/1: Buzzi non ha concluso la gara.