A rischio in Fvg centinaia di occupati, ma intanto 4000 posti fissi rimangono inevasi
Si tratta di uno dei “paradossi” del nostro mercato del lavoro. Se le crisi aziendali che affliggono il Friuli Venezia Giulia potrebbero mettere a rischio centinaia e centinaia di posti di lavoro, entro i prossimi tre mesi le imprese giuliane e friulane hanno dichiarato all’Unioncamere/Ministero del Lavoro l’intenzione di voler assumere quasi 27.500 lavoratori, di cui 7.500 a tempo indeterminato. Tuttavia, nel 55 per cento dei casi, sussiste il rischio di non poter procedere alle assunzioni a causa della carenza di candidati o dell’impreparazione delle persone che si presentano ai colloqui. Pertanto, a fronte di centinaia di lavoratori che potrebbero perdere il posto, nei primi tre mesi di quest’anno le imprese ubicate nella più piccola regione del Nordest non sarebbero nelle condizioni di coprire, nemmeno offrendo un posto fisso, a oltre 4mila posizioni lavorative. A segnalarlo è l’Ufficio studi della CGIA.
Entro 2028 quasi 70mila lavoratori del FVG andranno in pensione
Auspicando che le crisi industriali scoppiate in questi ultimi mesi si concludano con soluzioni che garantiscano la continuità aziendale e la salvaguardia dei posti di lavoro interessati, il declino demografico e il conseguente invecchiamento della popolazione in atto anche in FVG provocheranno nei prossimi anni altrettante criticità. Squilibri che nessuno, in tempi ragionevolmente brevi, sembra avere gli strumenti appropriati per affrontare con successo. A tal proposito è utile ricordare che, alla luce delle informazioni riportate nel report “Previsioni dei fabbisogni occupazionali e professionali in Italia nel medio termine (2024-2028)”, il fabbisogno occupazionale delle imprese pubbliche e private presenti in FVG in questo quinquennio dovrebbe attestarsi attorno agli 84.100 occupati. Di questi, l’83 per cento circa, pari in valore assoluto a poco meno di 70mila addetti, dovrebbe sostituire chi è destinato a uscire dal mercato del lavoro per raggiunti limiti di età. Pertanto, considerando le difficoltà nel reperimento di personale e il numero esiguo di giovani alla ricerca della prima occupazione, nel prossimo decennio la vera sfida non consisterà tanto nella reintegrazione di coloro che hanno perso il lavoro a causa di crisi aziendali, quanto piuttosto nella copertura dei posti vacanti.
Un imprenditore friulano e giuliano su due non trova personale
A livello nazionale un imprenditore su due non riesce a trovare addetti preparati per la propria azienda. In FVG l’incidenza è addirittura al 55,1 per cento. Le differenze a livello regionale sono molto importanti. L’Umbria è la realtà territoriale maggiormente in crisi; sempre secondo l’indagine Unioncamere/Ministero del Lavoro presentata nei giorni scorsi, il 55,7 per cento degli intervistati ha denunciato la difficoltà di reperimento. Seguono le Marche con il 55,6 e, come dicevamo più sopra, il Friuli Venezia Giulia e il Veneto entrambe con il 55,1. Infine, degli 1,37 milioni di nuovi assunti previsti in Italia, oltre 414.300 dovrebbero interessare il Nordovest. Seguono il Sud con 362.400, il Nordest con 315.350 e il Centro con 281.100. Il Nordest dovrebbe essere la ripartizione geografica dove la difficoltà di reperimento del personale è più elevata e pari al 54,3 per cento. Seguono il Centro con il 49,1 per cento, il Nordovest con il 48,8 e il Mezzogiorno con il 46,1.
Quest’anno solo al Sud le assunzioni sono previste in aumento
Ad eccezione di Benevento e Chieti, in tutte le province del Mezzogiorno nel primo trimestre di quest’anno è previsto un aumento delle assunzioni rispetto al dato riferito allo stesso periodo del 2024. Nel resto d’Italia, invece, le variazioni saranno anticipate dal segno meno. La situazione più virtuosa è attesa a Siracusa con il +29,8 per cento (+1.770 entrate). Seguono Foggia con il +25,9 per cento (+2.070), Matera con il +23,6 per cento (+670), Vibo Valentia con il + 20,1 per cento (+350) e Messina con il + 19,1 per cento (+1.700). Nonostante il depotenziamento previsto per il 2025, la decontribuzione relativa alle assunzioni nella Zona Economica Speciale (ZES) unica per il Mezzogiorno e l’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresentano i due elementi fondamentali in grado di “giustificare” l’eccellente performance occupazionale attesa nel Mezzogiorno.
Previste 27.450 assunzioni
Nel primo trimestre di quest’anno le imprese del FVG hanno l’intenzione di assumere 27.450 lavoratori; un importo, quest’ultimo, in calo di 1.190 unità rispetto a quanto denunciato nello stesso periodo del 2024. Dopo il Piemonte (-7,2 per cento) e la Lombardia (-6,5), il Friuli Venezia Giulia con il -4,2 per cento è la regione con la contrazione più marcata. A livello provinciale è Udine con 11.400 assunzioni previste (-4,5 per cento rispetto 2024) a guidare la graduatoria regionale. Seguono Pordenone con 6.630 (-4,3 per cento), Trieste con 5.320 (-4 per cento) e Gorizia con 4.090 (-3,3 per cento).
Nel frattempo la CIG è in aumento
Sebbene il FVG possa contare su dati occupazionali buoni, il rallentamento economico registrato negli ultimi 6 mesi ha interessato anche la regione più a est del Paese. Gli ultimi dati resi disponibili dall’Inps segnalano che, nei primi 9 mesi del 2024 rispetto allo stesso periodo del 2023, le ore di CIG totale autorizzate in FVG sono aumentate del 14,1 per cento (+1,4 milioni). A livello provinciale la situazione più critica si è verificata a Gorizia (+60,4 per cento). Seguono Pordenone (+13 per cento), Udine (+9,3 per cento) e Trieste (+4,3 per cento).