TOLMEZZO- Entra nella fase operativa il nuovo Progetto Montagna

Entra ad agosto nella fase operativa con il primo tavolo di concertazione. Si tratta del Nuovo Progetto Montagna che prenderà concretamente il via con la concertazione sul tema dei servizi residenziali, dalla quale emergeranno le linee guida per l’elaborazione di un piano di sviluppo sull’argomento e che coinvolgerà gli istituti scolastici, le associazioni rivolte ai giovani e agli anziani e tutti gli enti interessati. A darne conto, nel corso della riunione convocata dalla Comunità montana della Carnia con i primi cittadini e i rappresentanti delle principali realtà economiche del territorio, sono stati l’assessore regionale Enzo Marsilio, Lino Not, presidente dell’ente tolmezzino, e Marino Pavoni, assessore alle politiche comunitarie e informatizzazione della Comunità. “Dai tavoli di concertazione – ha spiegato il presidente Not, che ha definito i tempi e i modi con i quali si svilupperà il progetto – dovrà emergere, attraverso la definizione chiara dei settori strategici, delle priorità e delle competenze di ognuno, il modello di sviluppo dell’area montana. L’identificazione delle priorità di intervento si rende necessaria proprio perché verranno finanziati solo i progetti previsti dal Nuovo Progetto Montagna. Entro poche settimane daremo quindi il via al primo tavolo di concertazione, che si occuperà dei servizi residenziali, mentre gli altri settori: filiere produttive, formazione superiore, scuola e cultura ed energia, verranno affrontati a partire da settembre per concludersi all’inizio del 2006”. A sottolineare la carica innovativa di tale progetto è stato l’assessore Pavoni che ha sottolineato come: “E’ fondamentale che il progetto venga condiviso da tutti i soggetti attivi nell’area montana, che dovranno trovare insieme un nuovo modo di fare programmazione”.
Nel corso dell’incontro l’assessore Marsilio ha evidenziato come, nel breve periodo, dovrebbe essere approvato dalla giunta regionale il secondo documento del Nuovo Progetto Montagna, che passerà poi in Commissione, mentre è in fase di predisposizione il dl per la modifica della legge n. 33. “Lo strumento principale da utilizzare per porre le basi del Nuovo Progetto Montagna – ha indicato – deve essere quello della programmazione negoziata, che veda la collaborazione fra tutti i soggetti attivi sul territorio e che si svolgerà con il coordinamento delle Comunità montane. Invito, per questo, tutti i partecipanti ai tavoli di concertazione a trovare un percorso definito e condiviso chiarendo da subito gli obiettivi e le priorità”.
Ad illustrare ai presenti i piani di lavoro dettagliati da seguire nei prossimi mesi sono stati i due “tecnici” esterni chiamati a collaborare al progetto: Sandro Fabbro, dell’Università di Udine, esperto in politiche territoriali, e Roberto Chiesa, specializzato in processi partecipativi.