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Martina Di Centa presente ai Mondiali di sci di fondo: «Felice di essere qui»

di BRUNO TAVOSANIS

Domenica 2 marzo Martina Di Centa esordirà ai Mondiali di sci nordico di Trondheim, in Norvegia. Per la paluzzana del Cs Carabinieri, che giovedì prossimo festeggerà i 25 anni, si tratta della terza partecipazione alla manifestazione iridata dopo Oberstdorf 2021 e Planica 2023. Una presenza tutt’altro che scontata la sua, considerando l’operazione alla schiena dello scorso autunno e la conseguente difficile ripresa, tanto che la prima gara stagionale di Coppa del Mondo l’ha disputata poco più di un mese fa a Engadina e in precedenza era stata presente solamente a 5 gare.
«Sono molto contenta di essere qua, perché se penso alla mia situazione pochi mesi fa, da un certo punto di vista mi ero già rassegnata al fatto che sarebbe stato molto difficile riuscire a tornare a disputare le gare di alto livello – racconta Martina -. Era tutta una grande incognita, insomma. Ho però cercato di allenarmi meglio che potevo giorno per giorno, settimana per settimana, alloi scopo di riuscire a m uovermi senza troppo fastidio alla schiena, che comunque ho ancora. Devo, quindi, ancora convivere un po’ con il problema: ci sono giornate dove sento più dolore e altre meno».
In sostanza non puoi essere al top della condizione: «Ovviamente no. Del resto solo da dicembre ho potuto effettuare un lavoro perlomeno simile a quello consueto. Le buone sensazioni non le ho ancora ritrovate, ma  sono comunque contenta del percorso che sto facendo».
Primo appuntamento domenica con lo skiathlon: «Una delle mie gare preferite e per me questo è motivo di gioia. In condizioni di normalità questo format mi riesce molto bene, sono curiosa di capire cosa potrò fare. La prima parte di gara come sempre è in classico, solitamente la tecnica che preferisco, ma con il problema alla schiena faccio più fatica a sciare rispetto allo skating, perché mi risveglia più facilmente il dolore».
Sai già quali altre gare farai? «Si deciderà tutto dopo la skiathlon, perciò al momento mi focalizzo unicamente su questa competizione. Voglio solo fare le cose nel miglior modo possibile, sapendo che non posso avere troppe pretese. In ogni caso sarà un’esperienza utile per il futuro, a partire dalle Olimpiadi 2026».
Questi Mondiali come sono diversi rispetto a quelli precedenti? «Dall’esordio sono passati quattro anni e nel frattempo sono cambiata un po’ anch’io. Poi in Norvegia questo è lo sport nazionale e si respira un’atmosfera bellissima, qualcosa di magico. Mi auguro di ritornare a casa con ricordi positivi e belle emozioni».