Contratto comparto unico Regione-enti locali, per la Fp Cgil il 6% non basta
«Non è mai successo nella nostra regione speciale che il contratto non coprisse l’inflazione: questa sarebbe la prima volta». Lo ho dichiarato la segretaria generale della Funzione pubblica Cgil Orietta Olivo nel corso della conferenza stampa convocata per fare il punto sulla proposta di rinnovo del contratto del comparto unico Regione-enti locali, relativo al triennio 2022-2024. Le risorse stanziate dalla Finanziaria regionale, hanno spiegato Olivo e Alessandro Crizman, responsabile Fp per la contrattazione negli enti locali, garantirebbero un aumento del 6%, a fronte del 14,6% (15,2% calcolando l’effetto cumulato) che si ottiene sommando gli indici inflattivi Ipca del triennio di riferimento.
Ne deriverebbe, hanno spiegato ancora Olivo e Crizman, una riduzione media del potere d’acquisto pari a quasi 200 euro per dipendente. «Un dipendente del Comparto Unico Fvg – ha esemplificato Olivo – avrebbe un aumento di 135€ lordi. Mentre, se applicassimo la percentuale di Ipca del triennio, arriveremmo a 323€. Quindi, accettando la proposta del datore di lavoro, ogni dipendente perderebbe una media di 190€ al mese per 14 mensilità. Un bel risparmio per una Regione che non ha mai visto un bilancio così nutrito come quello di quest’anno! Se questa rimane la scelta, vuol dire che saremmo di fronte alla riduzione programmata dello stipendio dei dipendenti pubblici delle Autonomie locali del Fvg, cioè le amministrazioni di prossimità, le più vicine al cittadino e che erogano, assieme agli altri dipendenti dei servizi pubblici, servizi costituzionalmente previsti».
La Cgil intende firmare, ha aggiunto Olivo, «ma dovrà trattarsi di un contratto soddisfacente per i lavoratori e le lavoratrici che rappresentiamo». Quanto a eventuali rilievi della Corte dei Conti in presenza di un contratto con aumenti superiori al 6% previsto anche a livello nazionale, la Fp ricorda che l’unico parametro posto dalla legge è quello dell’indice Ipca, e che pertanto «un aumento entro i limiti dell’indice Ipca sarebbe conforme alla legge». Citati anche i casi del contratto firmato in Val d’Aosta, chiuso con un aumento del 15,1%, e dei contratti nazionali Uneba e cooperazione sociale, che prevedono aumenti del 10,4 e del 12%. Da qui la scelta di rivolgersi direttamente, anche attraverso una cartolina, al presidente Massimiliano Fedriga, invitando la Regione a «mettere a disposizione le risorse adeguate per firmare assieme un Ccrl che possa venire incontro a chi lavora ogni giorno in quell’importante settore pubblico che è il Comparto Unico Fvg».
(nella foto Orietta Olivo)