SOCCHIEVE- L’Ateneo di Udine fotografa un nuovo mammifero

Si chiama cane procione, fa parte della famiglia dei canidi ed è molto simile alla volpe con struttura robusta e zampe corte, anche se la tipica mascherina facciale nera che lo caratterizza lo rende molto simile al procione americano. È originario del Giappone, della Siberia orientale e della Manciuria e ora la sua presenza in Italia è stata documentata dai ricercatori del Dipartimento di Scienze animali dell’università di Udine che, per la prima volta, hanno fotografato in natura questa nuova specie. La documentazione è avvenuta nella riserva di caccia di Socchieve, in Carnia e l’identificazione è stata confermata dagli esperti dell’Istituto nazionale per la fauna selvatica. “È il primo dato certo di presenza di questa specie in Italia” spiega Stefano Filacorda, ricercatore dell’ateneo friulano e responsabile della ricerca condotta in collaborazione con il Distretto venatorio n.2 della Carnia. “Fino ad ora, in Italia, questa specie era stato segnalata solo in Alto Adige, senza però conferma oggettiva. Le foto – continua Filacorda – sono state ottenute grazie all’uso di fotocamere ad infrarosso nell’ambito del progetto sulle presenze faunistiche in Carnia, finanziata dalla locale comunità montana”. L’Università di Udine non è nuova a scoop fotografici. Già lo scorso anno ha documentato la presenza di linci ed orsi grazie alla tecnica delle fotocamere all’infrarosso, che hanno permesso di ottenere una serie di fotografie molto interessanti.

Le foto riprendono una coppia di cani procione (Nyctereutes procyonoides) in un punto di foraggiamento per i cinghiali e confermano la presenza di questa specie in territorio italiano dopo che, da circa due anni, nell’ambito del progetto Interreg Italia-Slovenia “Gestione sostenibile transfrontaliera delle risorse faunistiche”, lo stesso dipartimento di Scienze animali aveva già individuato segni di presenza probabili di questa specie. “Avevamo raccolto alcuni campioni di pelo nei siti di monitoraggio della lince e dell’orso che erano stati attributi a questa specie attraverso analisi microscopica e avevamo trovato tracce sulla neve – sottolinea Filacorda –. La presenza del cane procione sembra estendersi dal confine sloveno fino all’area centrale della Carnia anche se sono necessari studi approfonditi che possano fornire informazioni oltre che sulla reale distribuzione, anche sulla provenienza e sull’effetto che questo nuovo predatore può avere sugli ecosistemi naturali.

Il cane procione pesa circa 6 chili (il peso varia dai 4-6 chili in estate fino ai 10 chili in inverno prima del “letargo”) e, nonostante sia originario dell’estremo Oriente, le massicce introduzioni realizzate in Russia come animale da pelliccia ne hanno favorito la diffusione verso ovest; ora è distribuito stabilmente sia nell’Europa nord-orientale che occidentale. Attualmente é presente in Finlandia, Svezia, Norvegia, Polonia, Romania, Repubblica Ceca, Slovacchia, Germania, Francia, Ungheria, Austria ed in Slovenia. L’habitat del cane procione è caratterizzato dalla presenza di zone boscose e corsi d’acqua, mentre aree ricche di frutti e bacche rivestono particolare importanza durante l’autunno