TOLMEZZO- Assind Udine, Nicola Plazzotta nuovo capo delegazione

Nicola Plazzotta, 48 anni, amministratore delegato della Stratex Spa di Sutrio, è il nuovo capo della Delegazione di Tolmezzo dell’Associazione Industriali di Udine. Subentra a Mauro Saro, giunto al termine del suo terzo mandato e quindi non più rieleggibile. “Ringrazio il presidente Saro e tutta la Delegazione per la fiducia accordatami – sono state le prime parole del neo eletto -. La mia azione sarà nella logica della continuità, intendendo proseguire lungo la strada tracciata dal mio predecessore per cercare di risolvere gli annosi problemi della montagna che sono ancora sul tappeto”.

Il Comitato Consultivo della Delegazione, oltre che da Plazzotta, sarà composto da Duilio Cescutti, Italo Cescutti, Oscar Chiapolino, Mario Chiementin, Sandro De Infanti, Sandro Della Mea, Ferdinando Di Centa, Nicoletta Di Piazza, Vante Di Piazza, Loris Dorigo, Mario Fabris, Gianfranco Faleschini, Dino Ferragotto, Silvano Giorgis, Federico Gollino, Michele Ianich, Sisto Iob, Mario Linossi, Marco Lo Sardo, Andrea Macorig, Giuliano Macuglia, Maurizio Mazzolini, Abramo Paschini, Giuseppe Petris, Stefano Petris, Mauro Saro, Mauro Screm, Antonio Tarussio, Edi Tomat, Michele Tomat e Antonello Vettoretti.

“I miei sei anni alla guida della Delegazione sono stati una esperienza positiva. Mettersi al servizio degli altri non è mai una perdita di tempo, ma un qualcosa che ti arricchisce dentro – ha detto nel suo discorso di commiato Mauro Saro -. Anche i risultati raggiunti sono stati complessivamente soddisfacenti. Nel 2000 dicevamo che la montagna avrebbe potuto guardare con fondata speranza al suo futuro nel superamento della sua marginalità e che spettava alle forze attive del territorio cogliere queste opportunità impegnandosi perché le prospettive di inversione di tendenza diventassero certezza. Gli anni trascorsi e le vicende vissute confermano la bontà delle nostre intuizioni e stanno a dimostrare la nostra costante ed attiva presenza. La marginalizzazione e le diseconomie di localizzazione – ha aggiunto infatti il Capodelegazione uscente – possono essere, se non definitivamente superate, affrontate in termini positivi ponendo le basi per il riscatto della montagna”.
Saro ha quindi riassunto l’azione della Delegazione sulle principali problematiche del territorio ricordandone il ruolo da protagonista rivestito nella difficile gestione dei punti di crisi occupazionale, peraltro non ancora del tutto risolti.
A tale riguardo il capodelegazione uscente ha ripetuto che “la montagna non può assolutamente prescindere dall’industria manifatturiera perché rappresenta il vero motore di sviluppo e di crescita della cultura d’impresa. Per questi motivi l’industria deve costituire un momento di centralità nelle politiche di sviluppo della montagna”.
Nel suo intervento Saro è tornato sul referendum relativo alla istituzione della Provincia della montagna. “E’ stata una battaglia persa che andava però combattuta. Vale la pena tenere vivo quel progetto che considero condizione indispensabile per essere veramente attori del nostro futuro”.
Il capodelegazione uscente ha altresì sostenuto la necessità di stringere i tempi per la definizione del Progetto Montagna, tempi che si stanno allungando mentre occorrono decisioni e interventi rapidi.
Capitolo Agemont. Saro ha dichiarato di rispettare le scelte della Regione per quanto riguarda la presidenza, ma ha ricordato che gli industriali della montagna si erano posti a disposizione del territorio per perseguire il disegno di valorizzare la funzione dell’Agenzia come supporto allo sviluppo delle imprese e dell’imprenditorialità in montagna. Su questo disegno gli industriali della montagna continuano ad essere impegnati con spirito di collaborazione coerentemente con le esigenze di rafforzamento del ruolo dell’imprenditoria.
Da ultimo, Saro, al momento del congedo, ha elencato un proprio vademecum sulle cose di cui la montagna ha bisogno: e cioè, poter contare su una squadra di imprenditori non presuntuosi e preparati a lanciarsi in avanti; un sistema coeso e dinamico; investimenti elevati e collegati alle strategie di mercato; innovazione dell’imprenditorialità e della mentalità delle persone che fanno gli imprenditori. Alla politica Saro ha chiesto di sostenere selettivamente le imprese, accompagnarle nei processi di crescita e di internazionalizzazione e supportarle nel loro consolidamento finanziario.