FUSINE- Weissenfels, il 22 settembre la prossima asta

E’ stata fissata per il prossimo 22 settembre la quarta asta per la vendita della Weissenfels di Fusine in Valromana, azienda specializzata nella produzione di catene per automobili e macchine per il movimento della terra, dichiarata fallita nel marzo scorso. Lo ha fatto sapere lo studio del curatore fallimentare, Giuseppe Varisco, interpellato dall’ Ansa, che sta predisponendo la pubblicazione dei relativi bandi. Si tratterà del quarto tentativo di dare un azionista stabile alla storica azienda siderurgica che, con 240 dipendenti, è la realtà produttiva più importante della Val canale-Canal del Ferro.
Dopo una prima asta, svolta il 28 aprile davanti al giudice della sezione fallimentare del Tribunale di Tolmezzo, per 12,6 milioni di euro, se ne è svolta una seconda il 26 di maggio al prezzo base di nove milioni di euro. La terza, ribassata a 8 milioni, si è tenuta il 23 giugno, ed è andata deserta, come le precedenti. Il 22 settembre si ripartirà da quota 6 milioni 452 mila euro. Intanto, nessuna offerta è stata avanzata alla curatela, ma solo richieste di informazioni e documentazione da parte di alcuni privati. Permane – a quanto si sa – ma non è stato mai formalizzato, l’ interesse all’ acquisto da parte degli attuali affittuari, che hanno, intanto, prorogato il proprio contratto alla fine di quest’ anno. Nel prossimo bando d’ asta sarà perciò specificato che il passaggio di proprietà dell’ azienda non potrà avvenire fino al primo gennaio del 2006. L’ azienda aveva chiesto nell’ agosto 2003 di essere ammessa a concordato preventivo, e nel settembre successivo è stata data in affitto ad una società che fa capo all’ imprenditore trevigiano Zanetti, proprietario delle Trafilerie Venete. Nel marzo 2004, però, il Tribunale di Tolmezzo non ha omologato il concordato preventivo, mancandone i requisiti di legge, e ha quindi dichiarato il fallimento. Nella vicenda è nel frattempo intervenuta anche la Regione Friuli-Venezia Giulia, ipotizzando “azioni di intervento istituzionali”, qualora non si giungesse ad una soluzione. Tra le ipotesi, quella di affidare la Weissenfels ad un pool di imprenditori della regione.