TOLMEZZO- La Comunità Montana per l’energia pulita

Sensibilizzare il territorio verso un nuovo modo di produrre riscaldamento, in grado di ridurre le emissioni nocive utilizzando energia pulita e valorizzare, al contempo, il patrimonio forestale della montagna. E’ questo l’obiettivo che la Comunità montana della Carnia, nella sua costante attività di promozione e di attenzione all’ambiente, intende raggiungere attraverso il sostegno ai Comuni che parteciperanno al bando regionale per la produzione di energia a biomasse. La Comunità montana, infatti, provvederà integralmente alla progettazione di quattro nuovi impianti e parteciperà con una quota, nel caso in cui l’iniziativa venga finanziata, alle spese per la realizzazione delle strutture destinate ai Comuni vincitori del bando. Il progetto, approvato recentemente dalla giunta dell’ente di Tolmezzo su proposta del vice-presidente e assessore al bilancio, Luigi Cortolezzis, ha fissato, per lunedì 4 luglio, il termine per la presentazione della documentazione da parte dei Comuni interessati alla Comunità montana. “Dopo aver presentato il progetto pilota per l’impianto di teleriscaldamento a biomasse di Arta Terme – spiega Cortolezzis – intendiamo sostenere la creazione di strutture di dimensioni più ridotte ma in grado di dare, alle comunità locali, gli stessi vantaggi. Diffondere, sul territorio, una cultura legata ad un diverso modo di ottenere riscaldamento, grazie all’utilizzo di fonti alternative come il materiale proveniente dalla pulizia dei boschi e dagli scarti delle lavorazioni industriali nel settore del legno, infatti, permetterà di ottenere notevoli riduzioni nell’emissione di sostanze nocive, di valorizzare l’ambiente forestale e di coinvolgere, con vantaggi anche economici, tutta la filiera del legno”. Sono quattro, dunque, gli impianti per la produzione di riscaldamento a biomasse che la Comunità montana intende inizialmente sostenere, secondo tre diverse tipologie di strutture sperimentali, in grado di adattarsi alle infrastrutture già esistenti nei diversi paesi. “Una volta che i Comuni interessati avranno fatto pervenire alla Comunità montana – prosegue il vice-presidente – i dati necessari, quali il fabbisogno di energia termica, i consumi attuali del combustibile utilizzato per il riscaldamento e il tipo di impianto a disposizione, procederemo a stilare una graduatoria che terrà conto di diversi fattori. Verrà data priorità, infatti, alle aree non servite da gas metano, a quelle che non prevedono ancora progetti di impianti per il riscaldamento a biomasse e ai Comuni che si dimostreranno autosufficienti nell’approvvigionamento della materia prima. Contiamo che, sull’esempio delle amministrazioni comunali, i privati possano capire l’importanza di utilizzare energia pulita per il riscaldamento”.