UDINESE- Chiusa definitivamente l’avventura di Spalletti

Cosmi o De Biasi per il dopo Spalletti: anche se la società friulana non lo dice apertamente a tutt’ oggi sembrano queste le uniche e più accreditate alternative al tecnico di Certaldo, uscito malamente di scena in quel di Udine per approdare alla corte di Sensi dopo un braccio di ferro protrattosi per due settimane e mezza. L’ accordo consensuale che ha liberato Spalletti è stato raggiunto ieri, a Udine, dopo l’ ennesimo incontro tra il tecnico e il direttore generale della società, Pietro Leonardi. “Non c’ è nulla da aggiungere – ha spiegato il manager bianconero – se non che da oggi cominceremo le ricerche per il nuovo allenatore. I tifosi e tutti gli sportivi friulani devono rimanere tranquilli e sereni. Il 6 luglio avremo il nuovo tecnico”. Spalletti, dunque, è sceso a Canossa: anche se nessuno lo conferma o smentisce è chiaro che per liberarsi, dopo l’ ultimatum della Roma, il tecnico ha dovuto pagare quella penale di cui a suo tempo aveva parlato il patron Giampaolo Pozzo. “Ha un contratto con noi fino al giugno 2006 – aveva detto il leader bianconero – e i contratti si rispettano. Se vuole andar via dovrà pagare qualche pedaggio”. La cifra non è mai stata resa nota, ma verosimilmente era compresa tra i 200 e i 250 mila euro. La telenovela Spalletti ha un pò raffreddato i tifosi. Il 29 maggio, dopo il pareggio casalingo con il Milan, avevano esaltato e acclamato il tecnico che per la prima volta aveva portato l’ Udinese alle soglie della Champions league. Lui aveva subito raffreddato gli animi. “Non posso garantire sempre il quarto posto – aveva detto – e a Udine non ho più stimoli”. E’ stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. Poi si sono aggiunte altre dichiarazioni, altri incontri infruttuosi, segnali di fumo. Fino all’ accordo di ieri pomeriggio. Ora, alla vigilia del raduno della squadra nell’ annata forse più esaltante ma anche più difficile, l’ Udinese si trova a dover fare i conti con la grana allenatore. Potrebbe arrivare Cosmi, che costa un pò di più di Spalletti, ma ha dalla sua tutto l’ ambiente. De Biasi costa meno, ma a Udine si ricordano ancora bene le sue dichiarazioni dopo il gol di Mannini con De Sanctis ancora a terra. E ora spetta a Pozzo trovare la soluzione. Basterà solo aspettare qualche giorno. Certo è che il patron è rimasto veramente contrariato dal voltafaccia di Spalletti: mai e poi mai avrebbe pensato a un addio da parte del tecnico di Certaldo e per giunta per andare a Roma, piazza difficilissima con una squadra da ricostruire. Se solo fosse stato avvisato, Pozzo non si sarebbe lasciato sfuggire il friulano Del Neri che intanto si era già accasato a Palermo, alla corte dell’ altro friulano di serie ‘A’, Maurizio Zamparini. Logico quindi che un pò di ruggine sia scesa tra i due, alla fine di un sodalizio che aveva funzionato per tre anni. Tutto questo non ci voleva alla vigilia di una stagione veramente impegnativa per l’ Udinese. La quarta forza del calcio italiano deve pensare ai preliminari di Champions, dove potrà senza dubbio incontrare qualche ‘regina’ decaduta o comunque qualche formazione temibile e con un range europeo di tutto rispetto. Nei giorni scorsi erano stati gli stessi giocatori – su tutti capitan Bertotto e ‘nonno’ Sensini – a scuotere l’ ambiente. “Pozzo muoviti – era stato in sostanza il messaggio – perché la Champions è alle porte”. Ieri ci ha pensato Leonardi a mettere le cose a posto. Tra pochi giorni si saprà a chi spetterà far dimenticare Spalletti e soprattutto guidare la squadra nell’ Europa che conta.