LAUCO- Suggerimenti per il Piano di Sviluppo Rurale

L’esperienza vissuta sul campo negli ultimi anni, ha indotto l’amministrazione comunale di Lauco ad offrire alla Regione alcune indicazioni in vista della stesura del Piano di Sviluppo Rurale 2007-2013, “anche perché in quello precedente abbiamo constatato l’impossibilità pratica per i piccoli comuni di accedere a molte misure, benché lo scopo delle stesse aveva ed ha ancora oggi validità nel contesto dello sviluppo dei territori ad economia prettamente agricola”, spiega il sindaco Olivo Dionisio. Il problema principale per i comuni montani è l’impossibilità di reperire risorse economiche per compensare la differenza in quelle misure dove l’aiuto contributivo è inferiore al 79%, perché, spiega il sindaco, le disponibilità di bilancio sono estremamente ridotte (non più di 150 mila euro) e devono andare a coprire spese impreviste e contingenti. “Un esempio emblematico è l’utilizzazione e la valorizzazione delle biomasse, una delle poche risorse della montagna- aggiunge Dionisio-. La maggior parte dei comuni montani, benché proprietari di vaste aree boscate, non sono in grado di impegnarsi a coprire con proprie risorse la differenza del 60% sui costi di realizzazione di impianti a biomassa e sull’acquisto di attrezzature per la trasformazione”. Le soluzioni? “Bisognerebbe restringere il campo delle misure a cui possono accedere gli enti pubblici ai soli settori dove effettivamente si vuole dare un impulso di sviluppo, dotandole di percentuali contributive adeguate alle capacità dei piccoli comuni e di risorse economiche più rilevanti- dice Dionisio-. Sarebbe, inoltre, determinante consentire ai comuni di documentare la copertura della differenza contributiva, con l’esecuzione, tramite proprie maestranze, di parte dei progetti finanziati”. Il Comune di Lauco ha sentito il parere e le esigenze degli addetti al comparto agricolo ed è emerso che molte aziende si scontrano con difficoltà legate alla necessità di adeguare la propria produzione alla richiesta di mercato e le proprie strutture alle norme igienico-sanitarie, senza dimenticare l’inadeguata situazione delle infrastrutture (strade, fognature, acquedotti). Alla Regione, perciò, viene suggerita l’emissione di un bando per la presentazione di progetti integrati pubblico-privati, tesi allo sviluppo, potenziamento e adeguamento igienico-sanitario delle aziende agricole e delle infrastrutture a loro servizio. “Questo comporterebbe un un lavoro di gruppo e quindi una risposta più efficace per la risoluzione delle problematiche di adeguamento e sviluppo delle aziende- conclude il sindaco-. Abbiamo anche rimarcato la validità delle iniziative tese a creare posti letto nei comuni dove esiste una prevalente economia turistica quali albergo diffuso, bed&breakfast e agriturismo, iniziative meritevoli di ulteriore diffusione e potenziamento”.
(di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino)