ARTA TERME- Sorgerà un impianto di teleriscaldamento a biomassee

Sorgerà, ad Arta Terme, entro il 2007, il più grande impianto di teleriscaldamento a biomassa della regione. A presentare il progetto pilota alla Regione Friuli Venezia Giulia, nei giorni scorsi, è stata la Comunità Montana della Carnia che si occuperà della realizzazione del progetto, del costo complessivo di oltre 8milioni 300mila euro, che porterà alla costruzione di una centrale di produzione energetica in grado di utilizzare fonti alternative e pulite come la corteccia degli alberi e il materiale proveniente dalla pulizia dei boschi e dagli scarti delle lavorazioni industriali nel settore del legno. Tale opera, che si snoderà lungo una rete idrica di quasi 10 chilometri, si avvarrà di avanzati sistemi di gestione computerizzata e soddisferà 120 utenti iniziali. L’energia prodotta dalla caldaia a biomassa verrà dedicata, per il 10%, alla coproduzione di energia elettrica e, per il 90%, alla produzione di acqua calda per il teleriscaldamento. Ad occuparsi della realizzazione del progetto sarà la Comunità Montana della Carnia, che finanzierà il 21% dei costi complessivi. “Questo impianto – afferma il presidente dell’Ente, Lino Not – è il primo, di questa portata, a livello regionale, e rappresenta un notevole passo avanti nell’utilizzo, in montagna, dell’energia alternativa. Fra i vantaggi di questo sistema vanno ricordate la riduzione della dipendenza energetica dall’estero, la diminuzione delle emissioni di gas ad effetto serra oltre al mantenimento della pulizia dei boschi e all’equo utilizzo del legname”.
La stesura del progetto pilota, che rientra nel Complemento di Programmazione relativo al Docup Obiettivo 2 2000-2006, azione 3.1.2: “Valorizzazione delle fonti energetiche rinnovabili”, lungamente discusso dalle parti, ha visto, inoltre, la firma della convenzione, da parte del presidente della Comunità Montana e del primo cittadino del Comune di Arta Terme, Gianni Somma, che disciplinerà la partecipazione dei due Enti alla gestione dell’opera e che permetterà alla Comunità Montana di ammortizzare l’investimento iniziale attraverso parte delle entrate derivanti dall’erogazione del servizio. “Il nostro primo impegno – prosegue Not – sarà quello di individuare la società di controllo per la gestione dell’impianto e di stabilire i sistemi di approvvigionamento della biomassa legnosa. Sono già stati definiti, inoltre, gli utenti iniziali dell’impianto di teleriscaldamento, vale a dire le strutture pubbliche e quelle private con funzioni turistiche”. Il progetto di Arta Terme non è il solo, di questo genere, in Carnia: sono in fase di programmazione, infatti, altri due impianti, di dimensioni inferiori, a Sauris e a Forni di Sopra.