PONTEBBA- Autoporto, necessaria la riconversione

Separare l’area dell’autoporto di San Leopoldo in due zone distinte: una a disposizione della dogana, dedicata alla sosta di automezzi che effettuano operazioni doganali e deposito fiscale Iva, l’altra finalizzata a soste brevi (per emergenza, ritiro documenti di trasporto presso le case di spedizione) e soste lunghe (ristoro, riposo e svago).
Attualmente sembra essere questa l’alternativa migliore per attuare una riconversione dell’autoporto pontebbano, scongiurandone in questo modo la chiusura definitiva. La Gpa infatti, società di gestione della struttura doganale ha fatto sapere che senza garanzie per il futuro non intende rinnovare il contratto di utilizzo dell’autoporto con Autovie Venete. Eccessivo infatti sarebbe il passivo accumulato. Se ne riparlerà il 13 gennaio a Trieste, giorno in cui l’assessore regionale ai trasporti Lodovico Sonego riceverà tutte le parti interessate.
Tre giorni prima però sarà il vicepresidente della Provincia di Udine, Renato Carlantoni ad incontrare l’assessore Sonego. “Sarà una visita istituzionale, programmata già da tempo per discutere di viabilità – ha precisato il vicepresidente della Provincia – vista però la delicata situazione che sta attraversando l’autoporto, inevitabilmente discuteremo anche di questo problema”. Per Carlantoni la Regione dovrà dimostrare la volontà di mantenere funzionante almeno per un altro anno (quindi per tutto il 2005 ndr) la struttura di San Leopoldo avviandola alla riconversione. “L’autoporto – ha aggiunto il vicepresidente – è stato inaugurato nel 1999 e sarebbe un errore chiuderlo dopo appena sei anni. Potrebbe infatti essere utilizzato come zona di sosta notturna per i mezzi pesanti che transitano in autostrada, continuando nello stesso tempo a far lavorare dogana e case di spedizione con i paesi dell’est europeo non ancora entrati nell’area Schengen. La futura riconversione infatti – ha concluso Carlantoni – dovrà interessare anche i dipendenti delle case di spedizione che dallo scorso primo maggio sono rimasti senza occupazione”.