TOLMEZZO- Depuratore Cartiera Burgo, intervento del WWF

“Un progetto quanto meno sommario su molti punti essenziali, quello del nuovo depuratore previsto a Tolmezzo.” – dichiara Fabio Gemiti del WWF- “Un progetto che non è assolutamente sufficiente per tutelare l’ambiente e sanare l’inquinamento del Tagliamento provocato dalla cartiera Burgo.” Questo in sintesi il giudizio del WWF contenuto nelle osservazioni alle integrazioni progettuali del depuratore di Tolmezzo, consegnate oggi in Regione.

“E’ importante sottolineare come la relazione tecnica di processo preveda, anzi ipotizzi presumibilmente, dei valori dell’acqua reflua insoddisfacenti, perché non garantiscono alcun margine di sicurezza rispetto al limite da rispettare” continua Gemiti del WWF –“Pertanto senza un intervento depurativo aggiuntivo non ci potrà essere garanzia sufficiente. I tecnici del Ministero dell’ambiente si sono visti costretti, quindi, a pretendere un trattamento supplementare a carboni attivi in polvere, che però è molto costoso e quindi da impiegare solo in casi di emergenza per non far lievitare enormemente i costi di gestione.”

L’aspetto dei costi è infatti punto dolente della relazione. I costi stimati di costruzione, €12.400.000 , e di gestione, oltre 2 milioni di Euro/anno, sono tali da lasciare fortissime perplessità su possibilità reali e modalità di copertura. Inoltre, ribadisce il WWF, sarebbe interessante conoscere quale sarà la quota spettante alla Burgo.
Nello Studio di Impatto Ambientale queste valutazioni sono assenti, così come l’analisi costi-benefici obbligatoria secondo la normativa sulla VIA oltreché in base al comune buon senso. Ma dopo i 15 miliardi di lire spesi dalla regione FVG nel 1994 per un depuratore che non ha mai funzionato, queste scelte non possono essere valutazioni di secondo piano.

Devono essere rimarcati anche gli ostacoli nel reperire la documentazione, che si trasformano nell’impossibilità di fornire il proprio contributo da parte del WWF e del mondo civile.
Con scelta che sa di incredibile si sono voluti lasciare solamente 15 giorni per la consultazione degli elaborati da parte del pubblico, quasi a voler recuperare il tempo perduto finora. Dopo che in tre anni di stato di emergenza non si è riusciti a portare a compimento la gara per l’appalto e la progettazione e dell’esecuzione dei lavori, si è ritenuto opportuno risparmiare il tempo dedicato al dialogo con la società civile coinvolta.
Da parte del WWF si è più volte dimostrato il desiderio di contribuire alla soluzione di questa emergenza, a partire dalla bozza di accordo ambientale firmata con la Regione rimasta tuttora inapplicata. C’è da chiedersi, però, se disponibilità degli ambientalisti ad un percorso partecipato che si prefigga il raggiungimento della migliore soluzione possibile, sia la stessa disponibilità presente nelle dichiarazioni pubbliche del Presidente Illy.