TOLMEZZO- Costi depuratore Burgo, intervento di Disetti

“Se il presidente Illy
ponesse più attenzione a quanto dicono i consiglieri regionali
nelle loro interpellanze, forse le cose andrebbero meglio”.

Più che una considerazione è un richiamo a Illy quello del
consigliere regionale della Margherita Virgilio Disetti, a
seguito della notizia della notevole lievitazione dei costi del
nuovo depuratore di Tolmezzo (necessario per mettere in sicurezza
la cartiera Burgo rispetto al problema dell’inquinamento del
Tagliamento) e sulle modifiche al progetto imposte dal ministero
dell’Ambiente.

“Diversi consiglieri regionali – sottolinea Disetti – hanno
maturato molti anni di esperienza e responsabilità amministrativa
a guida delle loro comunità e, soprattutto, conoscono alla
perfezione problemi e sensibilità dei loro territori. E sul
depuratore di Tolmezzo ho posto da molti mesi questioni che
purtroppo sono rimaste inascoltate”.

“Evito di parlare – prosegue Disetti – dei costi per la
realizzazione dell’opera – 11.000.000 euro – una cifra
esorbitante se pensiamo che il depuratore della zona industriale
di Rivoli di Osoppo è stato realizzato e raddoppiato con una
spesa pari a 1/3 di quella prevista per Tolmezzo. All’inizio di
quest’anno, comunque, avevo presentato una serie di interpellanze
(per le quali sono ancora in attesa di risposta) ponendo alcuni
interrogativi proprio sul progetto e sul ciclo di depurazione
previsto. Innanzitutto avanzavo la perplessità che
l’aggiudicatario del nuovo appalto fosse la stessa ditta che, con
un costo allora di diversi miliardi di vecchie lire (soldi
pubblici) aveva costruito l’attuale impianto (collaudato solo
alcuni anni fa, dopo una lunga fase di avvio) realizzato, secondo
quanto dichiarato, in base alle risultanze di una lunga
sperimentazione fatta sulle acque della cartiera mediante
impianti pilota. Procedure ineccepibili, quindi, sotto il profilo
tecnico-scientifico, macchinari e tecnologie di altissima
qualità. E il collaudo avrebbe dovuto costituire la pratica
dimostrazione che il depuratore forniva tutte le prestazioni
idonee a garantire il rispetto dei limiti di legge sulle acque di
scarico”.

“Invece, purtroppo, non era così e altri 11.000.000 di euro
pubblici sono in procinto di essere spesi perché l’attuale opera
risulta inadeguata. Le perplessità rimangono, poiché la stessa
ditta che dichiarava l’adeguatezza tecnologica del vecchio
impianto, ora è incaricata di progettare e costruire quello
nuovo”.

“Non solo – prosegue il consigliere Disetti – ma con
un’interpellanza presentata il 4 marzo di quest’anno (e risposte
non ne ho ancora avute) chiedevo una serie di chiarimenti proprio
riguardo all’intero ciclo di depurazione, dato che mi risultava
incomprensibile il fatto che, stando alle notizie di stampa, con
il nuovo progetto, dell’impianto esistente non veniva utilizzato
neppure lo stadio biologico che, a suo tempo, fu scelto proprio
in base a una lunga e accurata sperimentazione. La mia
preoccupazione è che, ancora una volta, nel giro di pochi mesi
anche il nuovo impianto, così come avvenuto per il precedente,
sia dichiarato tecnologicamente avanzato al momento della sua
realizzazione, ma di fatto obsoleto solo pochi anni dopo”.

“Ora pare che anche il ministero dell’Ambiente sia intervenuto in
merito. Mi rammarica, quindi, il fatto che il presidente Illy non
abbia ritenuto né urgente né necessario rispondermi. Forse, se ci
si fosse preoccupati di approfondire le questioni da me poste
molti mesi fa, oggi non saremmo nella necessità di attendere una
revisione del progetto e forse si potevano anche individuare
soluzioni alternative con minori esborsi di denaro pubblico”.

“Così non è stato – conclude Disetti – e ora dobbiamo solo
sperare che il progetto, almeno questa volta, risulti
tecnologicamente adeguato a risolvere i problemi. E intanto,
l’inquinamento del Tagliamento continua”.