PALUZZA- Manu Di Centa responsabile sportiva di Forza Italia

Una nuova tappa in una vita che l’ha vista sempre e comunque in primo piano: nello sport attivo come in campo dirigenziale, o nelle esperienze da conduttrice televisiva. E’ con questo spirito che Manuela Di Centa si prepare ad interpretare un ruolo anche in politica, nominata oggi responsabile del dipartimento sportivo di Forza Italia. Due titoli olimpici a Lillehammer 94, due volte vincitrice della coppa del mondo di fondo, membro Cio (in rappresentanza degli atleti) sino al 2010, membro del Consiglio di amministrazione del Toroc, prima donna italiana a raggiungere la vetta dell’ Everest (maggio 2003), candidata alle ultime europee nel Nord-Est con gli azzurri (oltre 27.000 preferenze) Manuela di Centa intende mettere a frutto nel nuovo incarico tutte le precedenti esperienze. “Quest’ incarico è assieme una grande responsabilità e un grande onore – commenta l’ ex azzurra -. Lo sport mi ha dato tantissimo e una delle cose più belle che ho imparato è il potersi confrontare con mentalità e culture differenti: avvio questa avventura con lo stesso spirito, che sinora mi ha sempre regalato un sorriso. Da atleta-dirigente sono passata attraverso due grandi momenti di formazione: la riforma del Cio avvenuta nel 2000 e quella del Coni. Proprio per queste esperienze vissute in momenti di grande cambiamento della politica sportiva mi sento pronta per questo nuovo incarico. Intendo quindi mettere in questa nuova avventura tutta la forza e la grinta che ho messo in precedenza nello sport, fornendo un apporto importante delle mie conoscenze personali. Inizierò a lavorare prendendo contatto con i vari organismi del partito e mettendo a disposizione la mia esperienza”. Manuela Di Centa ricorda poi le esperienze conflittuali che hanno caratterizzato i suoi esordi da atleta: “ho cominciato già da giovane a cercare di portare avanti i diritti e i problemi degli atleti nelle squadre nazionali. E questo sentirmi paladina non è svanito con i sentimenti che provavo da ragazzina”.