TOLMEZZO- Euroleader, viaggio studio all’Ecomuseo di Casentino

Euroleader, il gruppo di azione locale della Carnia e del Gemonese, ha organizzato un viaggio-studio a metà ottobre presso l’Ecomuseo del Casentino, nell’ambito delle attività di informazione e animazione. All’iniziativa hanno partecipato una ventina fra amministratori locali, esponenti dell’associazionismo e tecnici, interessati a conoscere come si sia sviluppata in quell’area montana, situata in provincia di Arezzo, l’ecomuseo. L’esperienza è propedeutica alla realizzazione nell’area della Carnia e del Gemonese di un progetto pilota, finanziato con le risorse del Leader Plus, ispirato ai sistemi ecomuseali già sperimentati in altre regioni e legato al tema dell’acqua. Il settore investito dall’intervento è quel particolare comparto turistico che punta alla valorizzazione delle tipicità locali come l’artigianato dei prodotti, l’agricoltura dei prodotti tipici e della gastronomia, i piccoli musei, l’ambiente naturale e quello trasformato, partendo dalla consapevolezza che un territorio ha acquisito del proprio patrimonio.
“Nell’iniziativa prevista da Euroleader, rivolta agli enti locali e al mondo dell’associazionismo,” ha dichiarato il presidente della società, Daniele Petris, “andrà individuata un’area dove realizzare la sperimentazione, considerando che il territorio ideale dove concentrare le risorse è quello formato da un nucleo di comuni che abbiano allo stesso tempo risorse culturali ed ambientali da mettere in gioco, che non siano stati modificati nella loro identità locale da un forte turismo di massa e che siano supportati da una realtà associativa locale forte e vitale. Euroleader quindi andrà a definire il territorio su cui intervenire a seguito di un’attenta valutazione delle variabili sopra descritte e di una ricognizione sul patrimonio disponibile che verrà effettuato attraverso una mappatura delle risorse locali che possono essere interessate dal progetto.”
Il dato di partenza è dunque che l’ecomuseo sia un museo diffuso su un intero territorio, che permetta di confrontarsi con il patrimonio naturale e culturale di un’area e con il modo di vivere dei suoi abitanti, ovvero il luogo ideale per azioni che mirino a restituire oggi un senso produttivo e culturale al suo patrimonio. “E’ in questa ottica che si inquadra il viaggio-studio presso l’Ecomuseo del Casentino, che ha visto la partecipazione entusiasta di amministratori e operatori del settore” ha concluso Petris. “Un’esperienza fatta per comprendere da vicino come nasca e come funzioni un ecomuseo complesso e avviato come quello dell’Appennino Toscano”.