TOLMEZZO- Seima Elettronica, notizie confortanti

Dopo una pausa di un mese e mezzo, i lavoratori della Seima Elettonica si sono ritrovati nella sala consiliare del Municipio di Tolmezzo per un’assemblea molto attesa, nella quale i rappresentanti sindacali hanno illustrato le novità successive alla sottoscrizione del protocollo d’intesa a livello regionale, avvenuto il 5 agosto, che dava alcune risposte alla crisi dell’azienda. In questo periodo è stata firmata, a livello ministeriale, la cassa integrazione straordinaria, per cui nel giro di un mese i lavoratori dovrebbero cominciare a percepire i loro compensi, arretrati compresi. Anche per quanto riguarda le soluzioni da adottare per trovare uno sbocco occupazionale alla crisi, le notizie appaiono confortanti, come sottolinea Giampaolo Roccasalva della Cgil Alto Friuli: “La Mister di Tolmezzo ha acquisito dal fallimento di Seima Elettronica le tre linee di produzione, che, secondo l’accordo regionale, dovranno essere ospitate nel capannone Lamborghini per poter assorbire circa 35 lavoratori”. Intanto lunedì 20 è scaduto il termine per la presentazione delle offerte relative al bando di concorso per l’assegnazione del capannone di Villa Santina, al quale dovrebbe aver partecipato solo la Dm Elektron di Buja, che quindi, con ogni probabilità, acquisirà la struttura, assumendo 70 persone entro marzo 2005 e altre 50 nei nove mesi successivi. Ma c’è dell’altro: “Una delle cordate non coinvolte dalla Regione nell’acquisto di Seima Elettronica, ha comunque voluto dar vita ad una nuova iniziativa imprenditoriale ad Amaro- dice Roccasalva-. Il Cosint ha assegnato un capannone di 1000 mq a questa impresa, denominata Em 6, che, come stabilisce il progetto industriale, darà lavoro a 25-30 persone”. I conti, quindi, sono presto fatti: “Considerando anche i 30 lavoratori che dovrebbero trovare occupazione in Automotive Lighting, l’ex Seima Italiana, ci accorgiamo che il numero dei dipendenti della Seima Elettronica non è sufficiente- spiega il sindacalista-. Perciò, se tutto andrà per il verso giusto, si potrebbe dare una risposta anche ai lavoratori di altre unità, a partire da quelli della De Longhi di Ampezzo. Sarà, però, fondamentale accelerare l’iter per il completamento dei capannoni di Villa Santina e Tolmezzo, perché, dopo tante sofferenze e paure, i lavoratori devono avere al più presto la certezza di essere in possesso di un impiego”.
(di Bruno Tavosanis, dal Gazzettino)