TARVISIO- Da Tarvisio all’Etna per un’impresa da ricordare
Durante la conferenza stampa realizzata al centro visite della riserva naturale di Fiumefreddo alla presenza dei sindaci ospitanti Sebastiano Nucifora, Fiumefreddo, Giuseppe Cavallaio, Piedimonte e Felice Stagnitta, Linguaglossa, si era sottolineato l’eccezionale impresa che si stava per compiere e così è stato.
La “scalata” dell’Etna di Gino Caneva, Franco Plesnikar e Fabio Lenarduzzi, infatti, si è conclusa positivamente, con i tre che sono giunti alla quota tremila sul vulcano compiendo un evento che è stato registrato dai giudici FIDAL di Catania e attende ora di essere trasmesso all’organizzazione “Guinness World Record” per l’ufficiale iscrizione nell’elenco delle manifestazioni da primato.
I tre atleti friulani, infatti, sono riusciti nella loro fatica da Guinness portando a termine la corsa con il maggior dislivello, costantemente in salita su unico tracciato, mai realizzata al mondo.
4 ore 12 minuti e 17 secondi è stato il tempo fatto registrare da Caneva e Plesnikar, i primi due a percorrere i 42 chilometri e 400 metri necessari per giungere a quota tremila (dove ad attendere gli atleti c’era anche il rappresentante della Regione Friuli Venezia Giulia, Franco Lauri) e completare, così, il difficile percorso che dalla spiaggia di Marina di Cottone – da dove gli atleti sono partiti lasciando le onde del mare e una temperatura di circa venti gradi – li ha condotti fino a quota tremila sul vulcano dell’Etna che li ha “accolti” con una fittissima nebbia, neve e una temperatura di due gradi sottozero, che li ha costretti a correre per gli ultimi trecento metri di dislivello in un clima molto simile a quello invernale.
Condizioni meteo assolutamente disagevoli che hanno obbligato la carovana che seguiva gli atleti, formata dai mezzi di supporto e di soccorso, a fermarsi mentre gli atleti sono stati accompagnati fino al traguardo da una motoslitta.
Lenarduzzi, invece, ha concluso circa quaranta minuti dopo facendo fermare il cronometro a 4 ore 56 minuti e 56 secondi.
Il percorso di quella che può essere considerata a tutti gli effetti la Maratona dell’Etna, ha visto gli atleti scattare dalla spiaggia di Marina di Cottone e inerpicarsi lungo la strada provinciale MareNeve fino a giungere a quota 1800 di Piano Provenzana – Etna Nord attraversando i comuni di Fiumefreddo di Sicilia, Piedimonte Etneo e Linguaglossa (tutti in provincia di Catania). Da qui, gli atleti, hanno portato il loro “assalto” al Vulcano percorrendo la caldera naturale più grande del mondo della Valle del Bove, attraversando la parte desertica e sciarosa di Punta Lucia dove – come detto – oltre a dover superare la parte
più difficile del percorso per quanto riguarda il dislivello, hanno incontrato un repentino cambio di clima con nebbia, neve e freddo che ha messo a dura prova gli atleti.
L’arrivo è stato posto a tremila (quota individuata esattamente due giorni prima attraverso una strumentazione satellitare) poco sotto il cratere di Nord Est, che gli atleti hanno raggiunto anche grazie a segnali visivi e sonori.
«È stata una bella esperienza, ha commentato a caldo Franco Plesnikar. Non sapevo come avrebbe reagito il mio fisico a questo tipo di sforzo anche perché è un conto correre una maratona sul piano, un altro è in salita. La parte più dura è stata sicuramente quella da quota 1800 dove, a causa dell’elevata pendenza, ho fatto più fatica a correre. Probabilmente avrei potuto tirare un po’ di più soprattutto nel corso della prima ora abbassando il tempo e concludendo sotto le quattro ore. Comunque credo che Gino e io abbiamo fatto davvero bene: abbiamo, infatti, corso anche sotto i 5 minuti a chilometro nonostante il dislivello raggiungesse anche punte del 12%. Il problema principale sono state le condizioni meteo avverse. La nebbia non mi permetteva di vedere il traguardo e a volte nemmeno la jeep che ci ha costantemente seguito fino al tratto innevato. Da quel punto abbiamo dovuto basarci solo sull’altimetria».
«Ora aspettiamo i prossimi sfidanti e io mi prenoto già per l’edizione del 2005». Con questo pensiero, Gino Caneva, ha lasciato la terra di Sicilia in attesa di tornare per abbassare il record appena stabilito. «In realtà non pensavo fosse così dura anche se non ho avuto momenti di vera crisi. Per arrivare in cima bisogna saper soffrire e non è da tutti fare oltre 4 ore di sola salita. La mia preoccupazione era legata ai crampi che, soprattutto dai 1800 in su, ero convinto di soffrire. Invece non è successo è questo è stato sicuramente, una cosa molto positiva. È stata sicuramente una delle esperienze più belle insieme al terzo posto ai mondiali (di corsa in montagna ndr) e alla Maratona di New York. Per questo devo dire un grazie agli organizzatori che per primi hanno creduto in questa bellissima Manifestazione lavorandoci per sei mesi. Inoltre questa “Etna2004” mi è servita per scoprire un popolo, quello siciliano, che non conoscevo. È davvero stupendo e ospitale.»
«Sono indubbiamente molto soddisfatto – ha commentato a caldo Mariano Malfitana, il Presidente dell’U.S. Mario Tosi Tarvisio –per il grande successo ottenuto compiendo questo record, per il grande interesse suscitato e soprattutto per la risposta della gente e della collaborazione che abbiamo ottenuto da parte di tutti. Abbiamo aperto una nuova via organizzando un evento che nel prossimo futuro potrà avere una possibile continuazione da parte dei Club del territorio etneo che potranno impegnarsi per far crescere questa Manifestazione facendola diventare agonistica arricchita dalla possibilità di battere un record».
E della stessa opinione è stato il sindaco di Linguaglossa, Felice Stagnitta che ha dato l’appuntamento al 6 giugno del 2005, data che coinciderà con la Giornata Mondiale dello Sport.
Infine, entrambi gli atleti hanno avuto una parola anche per il loro compagno di avventura, Fabio Lenarduzzi: «È davvero un grande. Sinceramente non pensavamo arrivasse fino in fondo. All’inizio abbiamo tenuto un ritmo un po’ più basso anche per non staccarlo subito e non lasciarlo da solo, ma quanto le pendenze si sono fatte importanti noi abbiamo preso un ritmo che lui, ovviamente, non ha retto. Quando siamo tornati indietro e l’abbiamo visto che saliva lungo lo sterrato abbiamo capito che il vero vincitore morale è lui. È stato davvero bravo, più bravo di noi. È stata la vittoria della volontà».
La Manifestazione Etna2004 “da zero a tremila” è stata realizzata dall’Unione Sportiva Mario Tosi di Tarvisio in collaborazione con la Regione Friuli Venezia Giulia, la Regione Sicilia, la Provincia di Udine, i comuni di Tarvisio (Udine), Fiumefreddo (Catania), Piedimonte (Catania), Linguaglossa (Catania), dei Cronometristi Italiani di Catania, dei Giudici Fidal di Catania, dei Veterani sportivi della Sicilia e del Friuli Venezia Giulia, del Corpo Forestale della Regione Sicilia, del Soccorso Alpino della Guardia di Finanza dell’Etna, delle Guide Alpine dell’Etna, della Polizia di Stato, dei Vigili Urbani dei comuni di Fiumefreddo, Piedimonte e Linguaglossa e dell’assistenza sanitaria della Croce Rossa Italiana.
Un grazie particolare agli sponsor che hanno reso possibile questo Evento: A.I.A.T. e Co.Se.Tur del Tarvisiano e Sella Nevea, Comunità montana Canal del Ferro e Valcanale, Promozione Turistica del Friuli Venezia Giulia, Promotur S.p.A., Intercom, Banca Popolare FriulAdria, Scatolificio 4S, Etna Trekking, C.E.T. Trasporti Turistici, Esse di Raveo, Tuttocarni, EYOF Lignano 2005, Carnica Assicurazioni, Zahre Beer.