TOLMEZZO- Stagione di Prosa, gradimento alto per la commedia

Zuzzurro & Gaspare si confermano i beniamini del pubblico teatrale di Tolmezzo. Dopo il grande successo ottenuto oltre due anni fa con “La cena dei cretini”, hanno ottenuto il punteggio più alto nel sondaggio di fine stagione di prosa 2003/2004 con “Parenti apparenti”, irresistibile commedia comica dell’inglese Ayckbourn, con il punteggio di 95,1 su 100.
Che il risultato premi la bravura degli interpreti, il ritmo perfetto, la scena splendida, non c’è dubbio. Ma è anche una questione di genere, visto che con 93,1 punti si colloca al secondo posto uno spettacolo all’insegna delle risate, “L’apparenza inganna” di Veber, con Neri Marcorè e Ugo Dighiero.
Supera il gradimento più alto anche “Miseria e nobiltà” di Eduardo Scarpetta, con Carlo Giuffrè: 90,1. Qui siamo nel grande repertorio napoletano, con un ‘mostro sacro’ del teatro, però forse ancora una volta è il genere comico, la molla del consenso più vasto.
Gli allestimenti più impegnativi e più ‘seri’ seguono, con: “Cercivento” di Carlo Tolazzi, con Riccardo Marzana e Massimo Somaglino, co-prodotto dal Comune di Tolmezzo, che ha ottenuto 86,4 voti; dramma emozionante come pochi, penalizzato dall’allestimento sul palcoscenico in uno spazio troppo grande. Poi l’altrettanto bello “Novecento” di Alessandro Baricco, con uno splendido Arnoldo Foà, 83,6. L’innovativa regia de “Il berretto a sonagli” di Pirandello non ha convinto tutti; 78,2 voti come media è tuttavia un risultato buono per un modo nuovo di affrontare una commedia così nota.
Decisamente meno bene l’esito dello spettacolo scelto per inaugurare la 34° Stagione, “Le baruffe chiozzotte” di Goldoni, che prometteva assai di più di quanto sia riuscito a dimostrare (76,2).
Chiude nei gradimenti il dramma di Cavosi “Bellissima Maria”: nonostante due interpreti del calibro di Ottavia Piccolo e Ivano Marescotti e la regia di Sergio Fantoni, la strana storia circolare e torbida, che si comprende solo nel finale, ha ottenuto solo 69,4.
Nel complesso, il gradimento supera quello della stagione precedente. C’è pero da riscontrare un calo del 10% degli abbonamenti, non compensato da un adeguato aumento della vendita di biglietti. Si può leggere questo dato assieme al gradimento del genere comico, ed ipotizzare che la crisi economica e le preoccupazioni per il futuro si fanno sentire.
Intanto sono cominciati i lavori di ristrutturazione e messa a norma del teatro Auditorium, che si concluderanno in tempo per l’edizione numero 35, in novembre. Prevista anche la sostituzione delle odiate poltroncine, mentre per il bar bisognerà attendere l’anno prossimo. Poi resterà solo una lamentela assai diffusa cui dare soluzione: quella della scarsa puntualità nell’inizio degli spettacoli. Toccherà perdere qualche ritardatario cronico.
Resta l’impegno maggiore, quello per spettacoli di qualità, e preferibilmente divertenti.