OSOPPO- Ricerca soluzioni per elettrodotto Fantoni

Se la Regione, da un lato, intende favorire
l’importazione di energia elettrica dall’estero per venire
incontro allo sviluppo del sistema industriale del Friuli Venezia
Giulia (gli obiettivi sono il mantenimento delle produzioni e la
contestuale salvaguardia dell’occupazione), dall’altro ribadisce
che eventuali nuovi elettrodotti dovranno necessariamente
rispondere ad un impatto ambientale sostenibile, in accordo con
le esigenze delle comunità locali insediate sul territorio.

Questa posizione è stata confermata oggi dall’assessore regionale
responsabile per le politiche energetiche, Augusto Antonucci,
incontrando a Trieste una folta delegazione dei comitati
territoriali rappresentati dal “Cordicom FVG” (Coordinamento
Comitati del Friuli Venezia Giulia per l’ambiente e la qualità
della vita), che hanno esposto le proprie perplessità – di
carattere ambientale, sociale ed economico – sul progetto di una
nuova linea elettrica (a doppia terna, a 132 Kv) dal passo di Val
Dolce sino alla stabilimento “Fantoni” di Rivoli di Osoppo.

L’elettrodotto, secondo i datti forniti dal Cordicom, dovrebbe
interessare i territori dei Comuni di Amaro, Arta Terme, Buia,
Cavazzo, Gemona, Moggio Udinese, Osoppo, Paularo, Pontebba e
Trasaghis.

Sempre secondo i delegati del Cordicom la nuova infrastruttura
andrebbe ad attraversare aree idrogeologicamente delicate,
creando un grave impatto sul piano paesaggistico ed andando a
precludere qualsiasi sviluppo turistico di queste zone.

Per la Regione ed i rappresentanti del coordinamento (una prima
petizione contro il progetto della Fantoni ha già raccolto 1.650
firme) occorre dunque, è stato sottolineato, raggiungere un
compromesso accettabile, una soluzione che tenga conto delle
diverse esigenze (industriali ed ambientali) cercando di ridurre
al massimo l’impatto ambientale attraverso percorsi alternativi,
interrando la linea od utilizzando infrastrutture già esistenti.

La Regione ha ricordato nell’occasione che le recenti modifiche
alla legge 30 del 2002, in materia di energia, hanno introdotto
nella legislazione del Friuli Venezia Giulia la necessità di una
pianificazione delle reti elettriche concertata con gli Enti
locali, secondo i principi di una direttiva Ue del 2001
(direttiva comunitaria sulla Valutazione Ambientale
Strategica-VAS).

E’ stato peraltro comunicato oggi che la direzione centrale del
Patrimonio della Regione, a cui spetterà rilasciare l’eventuale
autorizzazione alla realizzazione dell’opera, dopo la valutazione
d’impatto ambientale (VIA) e la conclusione dei lavori di una
specifica Conferenza di servizi, non ha ancora ricevuto alcun
progetto da parte della Fantoni.