AMARO- Agemont rafforza settore ricerca applicata

“L’Innovazione scientifica e l’alta
tecnologica sono elementi importanti per la crescita e la
valorizzazione del territorio montano e delle risorse umane”.

Lo ha ricordato l’assessore regionale alle Risorse agricole,
naturali e forestali Enzo Marsilio, intervenendo a Udine alla
presentazione del progetto europeo Momo, ricerca applicata a
vantaggio delle PMI.

Un’iniziativa, con sede al Centro di innovazione tecnologica
(Cit) dell’Agemont di Amaro, che coinvolge dieci partner di sei
diversi Paesi, avrà la durata di tre anni e il costo di due
milioni di Euro, dei quali un milione e 250 mila Euro finanziati
dall’Unione europea.

Il progetto è sostenuto dall’Agemont e dal Centro ricerche
plast-optica (Crp), e prevede la realizzazione di materiali
plastici nanocompositi (si tratta di oggetti delle dimensioni
inferiori a 100 nanometri, ovvero a un miliardesimo di metro)
caratterizzati da proprietà migliori di quelle dei materiali
provenienti da scarti industriali, e in grado di consentire
benefici di carattere tecnico e tecnologico, nonché economico.

“Dare modo alle imprese insediate in montagna di essere
concorrenziali – ha specificato Marsilio – significa assicurare
prospettive di crescita e sviluppo al territorio, ma anche
arricchire l’area montana di tecnici e specialisti preparati e
qualificati. Vuole dire inoltre assicurare nuove opportunità di
lavoro ai giovani del posto che si vogliano specializzare e
desiderino crescere nel mondo dell’innovazione e della ricerca”.

L’assessore regionale ha avuto parole di plauso anche per
l’accelerazione che Agemont ha impresso negli ultimi tempi ai
progetti destinati al supporto delle aziende insediate da Amaro,
e per le azioni di animazione sul territorio che saranno
programmate breve termine dall’Agenzia.

“Tutto ciò permette – ha detto ancor Marsilio – alle aziende già
insediate nella zona di non delocalizzare parte delle loro
attività di ricerca, e nel contempo consente loro di essere
competitive sui mercati”.

Sui contenuti del progetto basato sulle micro e nanotecnologie si
sono soffermati il presidente dell’Agemont Dino Cozzi, che era
accompagnato dal direttore Pierantonio Varutti, da Sabino Sinesi
del CRP e Maurizio Fermeglia dell’Università di Trieste (l’ateneo
è coinvolto nell’iniziativa).

In particolare Cozzi ha ricordato la strategia complessiva
dell’Agemont, dall’estensione della banda larga all’intero
territorio montano, all’avvio dei laboratori per la
certificazione della qualità, alla messa a disposizione di
iniziative finanziarie per le nuove attività.

“Agemont – ha concluso Cozzi – si colloca sulla frontiera
dell’innovazione, raggiungendo così un obiettivo prioritario per
una zona in difficoltà quale è la montagna”.