RAVEO- Domani il consiglio comunale sulla cava di gesso

Si terrà domani alle 20.30 il consiglio comunale di Raveo, convocato in seduta straordinaria e con all’ordine del giorno il tema della cava di gesso, la cui realizzazione è aspramente contestata dalla minoranza e dai circa trecento cittadini che hanno manifestato il proprio dissenso con una petizione e con variopinte bandiere esposte ai balconi delle case. Fra l’altro la convocazione è arrivata solo dopo la richiesta di chiarimenti espressa dall’assessorato regionale alle Autonomie Locali: “Lo scorso 5 marzo avevamo chiesto, come gruppo di minoranza, la convocazione del consiglio- spiega il capogruppo Daniele Ariis- Trascorsi i venti giorni stabiliti dalla legge quando la richiesta viene effettuata da almeno un quinto dei consiglieri, abbiamo informato l’assessore regionale competente. Giovedì scorso al sindaco Flavio Solari è stato notificato l’atto della Regione e quindi la convocazione è risultata inevitabile”. Secondo Ariis il comportamento del sindaco si configura come una grave violazione della legge, avendo completamente ignorato lo statuto ed il ruolo del consiglio comunale quale organo di espressione della cittadinanza: “Ma c’è di più- aggiunge- Si corre il rischio che in occasione della votazione dei due punti all’ordine del giorno, cioé presa di posizione contro la realizzazione della cava di gesso denominata “Chiarzò” e variante al Prgc relativamente alla zona estrattiva interessata dal progetto di cava, venga fatto mancare il numero legale, calpestando ancora una volta il confronto democratico di cui il sindaco tanto si riempie la bocca ed infliggendo così uno schiaffo morale a quei cittadini il cui parere non è stato minimamente tenuto in considerazione”. Ma la cava porterà nuovi posti di lavoro? “Solari e l’assessore Puicher, candidato di Forza Italia come successore dell’attuale sindaco, si ingegnano a giustificare i disagi, le deturpazioni, i rischi idrogeologici e le palesi contraddizioni, snocciolando cifre senza alcun riscontro- conclude Ariis, ancora in dubbio se proporsi anch’esso alla carica di primo cittadino- Loro prospettano improbabili benessere e posti di lavoro, ma in realtà la ditta ha già affermato che gli occupati non saranno più di due”.
Bruno Tavosanis