ALTO FRIULI- Viabilità, accordo FVG-Veneto

Il ministro delle Infrastrutture e dei
Trasporti Pietro Lunardi, i presidenti di Friuli Venezia Giulia e
Veneto, Riccardo Illy e Giancarlo Galan, ed il direttore generale
dell’ANAS Spa, Francesco Sabato, alla presenza dell’assessore
regionale ai Trasporti Lodovico Sonego e del sindaco di Gorizia
Vittorio Brancati, hanno siglato ieri a Gorizia il protocollo
d’intesa per il completamento autostradale della A27 “Alemagna”
ed il suo raccordo con la A23 Udine-Tarvisio.

Di fatto, come indicato oggi, la A27 si prolungherebbe sino a Tai
di Cadore e da lì si svilupperebbe una “bretella” (“almeno una
superstrada”, secondo Lunardi, probabilmente a pedaggio) che, con
il traforo della Mauria, giungerebbe sino a Tolmezzo per
connettersi alla A23, mentre si dovrà anche verificare il
collegamento della nuova arteria con la Sequals-Gemona, grazie ad
un traforo al Monte Rest.

L’odierna intesa prevede che l’ANAS, con i propri uffici tecnici,
predisponga nell’arco di circa sei mesi (questa la possibile
scadenza indicata dal ministro) lo studio di fattibilità
dell’opera, ha affermato il commissario di Governo per le opere
strategiche del Nord Est (quelle previste dalla Legge Obiettivo
443/2001) Bortolo Mainardi, con il coordinamento dello stesso
commissario e comunque sempre in accordo con le due Regioni.

Con la realizzazione di questo nuovo asse viario si chiuderebbe
il “quadrilatero” composto dalle autostrade A4 a Sud, A27 ad
Ovest ed A23 ad Est, nel contempo andando a definire un “sistema
logistico” di rete infrastrutturale agganciato funzionalmente al
Corridoio V Venezia/Trieste-Lubiana-Budapest.

Ma la connessione tra A27 ed A23, ha sottolineato il presidente
Illy ricordando che questo collegamento era stato già al centro
del suo colloquio dello scorso novembre proprio con Mainardi,
andrebbe anche a coniugare le esigenze di sviluppo
socio-economico di Carnia e Cadore, ed a risolvere la carenza di
collegamenti a Nord del Veneto, dopo l’abbandono di qualsiasi
progetto per la Venezia-Monaco di Baviera, ha evidenziato Galan.

“Da decenni – ha ricordato Illy – si parlava della galleria della
Mauria e si ricercavano soluzioni viarie per togliere
dall’isolamento l’area carnica ed il Cadorino, colpite dallo
spopolamento e da un mancato sviluppo turistico rispetto ad altre
aree, come l’Ampezzano e l’Alto Adige. Ora quest’opera, che
sinora non ha avuto la possibilità di essere realizzata, si trova
ad essere inserita in un contesto più ampio” ed in questa cornice
“appare molto probabile – ha proseguito il presidente del Friuli
Venezia Giulia – che il traforo possa trovare una sua
giustificazione e la sua fattibilità economico-finanziaria”.

Ed “estremamente positivo” è anche il fatto, sempre per Illy, che
il protocollo individui anche il collegamento del Monte Rest, tra
Socchieve e Tramonti di Sopra, “per unire la Montagna Pordenonese
alla Carnia”.

“L’accordo – ha infine voluto segnalare Illy – giunge a poche
settimane dal referendum che ha visto prevalere i ‘no’
nell’istituzione della Provincia dell’Alto Friuli. Il fatto che
oggi firmiamo questo protocollo significa che ci siamo occupati e
preoccupati del problema della montagna friulana, a prescindere
dal fatto che venisse costituita la nuova Provincia”.