MOGGIO- Marsilio a presentazione Progetto Val Alba

All’interno del Parco Naturale delle Prealpi
Giulie, in un comprensorio in cui ricade una proprietà della
Regione di 1978 ettari e in cui si colloca il SIC (sito di
importanza comunitaria cui L’Ue riconosce un alto valore
naturalistico) “Zuc dal Bor”, sta per nascere una nuova area
protetta che interesserà il bacino del Rio Alba.

Si tratta di una azione pilota, inserita nel progetto europeo
IPAM-toolbox, che porterà all’istituzione di una nuova riserva
naturale, attraverso una metodologia innovativa di
partecipazione, fondata sul coinvolgimento diretto delle
associazioni e delle popolazioni locali nella fase decisionale.

Obiettivi, modalità di approccio, soggetti coinvolti sono stati
al centro – venerdì pomeriggio nella sala consiliare di Moggio
Udinese – d’un forum di presentazione dell’iniziativa al quale è
intervenuto anche l’assessore regionale alle Risorse agricole,
naturali e forestali Enzo Marsilio.

Punto di partenza del percorso partecipativo che si concluderà la
prossima primavera con la formulazione di una proposta
complessiva per l’istituzione con legge della nuova riserva,
questo primo forum – a cui in autunno seguiranno altri di tipo
tematico – ha messo insieme le voci di amministratori ed esperti
locali, di tecnici della Regione, di singoli cittadini, di
accademici. Dalla serie di incontri pubblici dovranno emergere
indicazioni per la definizione del perimetro della riserva e per
la sua gestione, con prospettive non solo di conservazione
ambientale e naturalistica ma anche di fruizione turistica e
didattica.

La realizzazione di una nuova area protetta è possibile grazie al
finanziamento comunitario che è stato concesso al Friuli Venezia
Giulia nell’ambito del programma Interreg Cadses, cui partecipano
sette regioni appartenenti a cinque stati (Italia, Austria,
repubblica Ceca, Slovenia e Croazia) dell’area comune “Spazio
Europeo Sudorientale Danubiano Adriatico Centrale”.
L’acronimo IPAM (Integrative Protected Area Management, ovvero
Gestione integrata delle aree protette) richiama l’ambito di
competenza che è quello di regioni che condividono un confine
mentre il termine toolbox (scatola degli strumenti ) allude
all’obiettivo transnazionale di costruire un data base di
strumenti di gestione e di casi esemplificativi per appunto
gestire aree protette partendo da azioni pilota che le singole
regioni sviluppano.

Il coinvolgimento e la partecipazione della gente è essenziale,
ha affermato Marsilio, sia per maturare una consapevolezza piena
delle potenzialità di sviluppo del territorio, sia per produrre
documentazione utile al progetto, perché questo diventi una
effettiva occasione per il territorio.

Ma la nascita di questa riserva rientra anche in un discorso più
ampio – ha spiegato l’assessore – che vede la Regione impegnata
ad adeguare alle direttive comunitarie numero e dimensioni di
aree vincolate e protette, tenendo anche conto delle richieste di
vincoli di salvaguardia avanzate da diverse realtà locali.

L’obiettivo è ridefinire in tempi brevi il quadro complessivo
distinguendo gli ambiti di pertinenza regionale e locale, perché
l’azione di salvaguardia sia garantita ed efficace, evitando che
progetti validi possano rimanere inattuati e rapportando gli
interventi alle capacità finanziarie e gestionali.