Tanta gente all’incontro-dibattito di Venzone

Si sono confrontati nella trecentesca sala consiliare di Venzone, di fronte a un numeroso pubblico che ha seguito con interese a partecipazione il dibattito. I sostenitori del sì e quelli del no all’istituzione della Provincia dell’Alto Friuli hanno avuto modo, per la prima volta dall’inizio della campagna referendaria, di argomentare le rispettive posizioni rispondendo colpo su colpo alle obiezioni della parte avversa. A introdurre il dibattito, proponendo interessanti spunti di riflessione, sono stati gli interventi dei due presidenti dei Comprensori Montani, Ivo Del Negro per quello del Gemonese, Canal Del Ferro e Val Canale e Emidio Zanier per quello della Carnia, oltre che dei tre rappresentanti delle città più popolose del territorio dell’Alto Friuli: il vicesindaco reggente del Comune di Gemona del Friuli, Gabriele Marini, Franco Baritussio, sindaco di Tarvisio e Sergio Cuzzi, primo cittadino di Tolmezzo. “In seguito al fallimento di Comunità Montane e Comprensori, che non hanno mai avuto poteri decisionali, – ha indicato Zanier – si rende necessario governare in modo diverso sul territorio montano”. Più volte toccata, nel corso dell’incontro, anche la questione geografica, di grande interesse soprattutto nel Gemonese. Alle accuse mosse dal fronte del no di voler emarginare il territorio facente capo a Gemona escludendo dal progetto i Comuni limitrofi di Osoppo e Buia, Sergio Cuzzi ha sottolineato come “la scelta geografica della nuova Provincia ha unicamente riunito i territori amministrati dai due Comprensori, escludendo per questo motivo Buia e Osoppo. Tuttavia va ricordato che, una volta istituita la nuova Provincia, i Comuni vicini che vorranno essere compresi nel nuovo Ente potranno aderirvi. Non c’è, dunque, nessuna volontà di divisione, nessun confine e nessun taglio netto con la restante parte della Provincia di Udine”. Un chiarimento, in merito, è venuto anche dal Presidente del Comitato per la Provincia dell’Alto Friuli, Mario Gollino. “E’ la prima volta che qualcuno, in montagna, si rende protagonista prendendo in mano le sorti del territorio e mai, prima d’ora, un così vasto numero di amministrazioni comunali, 38 su 43, ha agito con tale compattezza. Il Gemonese non sarà svantaggiato, anzi, potrà scegliere fra tre diverse possibilità: adesione, non adesione e adesione successiva all’istituzione dell’Ente. La Provincia non dividerà: è il differenziale di reddito, che tocca anche il 50% fra territori distanti solo 100km, che crea invece le reali divisioni”.
Fra i temi toccati anche quello relativo ai contenuti e alle funzioni che spetteranno alla Provincia dell’Alto Friuli. “ E’ necessario che si arrivi al voto con la massima consapevolezza possibile – ha spiegato Baritussio – ed è per questo che i contenuti del nuovo Ente dovranno essere presentati all’amministrazione regionale, affinchè li “certifichi”. Accanto a quelle dei Comprensori e a quelle di una normale Provincia, saranno affiancate al nuovo Ente alcune funzioni gestite attualmente dalla Regione, mentre la portata dei trasferimenti, vista l’emergenza che vive la montagna, dovrà essere certa”. Durante l’incontro , accanto alle voci di Antonio Martini, Franceschino Barazzutti per il sì e a Virgilio Disetti e Roberto Venturini, sindaco di Artegna, per il no, solo per citarne alcuni, si è espresso il consigliere regionale Renzo Petris che ha sottolineato l’importanza che la nuova istituzione avrà nel far sentire le istanze dei cittadini dell’Alto Friuli che potranno avere un Ente in grado di sedere al tavolo di lavoro regionale con pari dignità rispetto alle altre Province.