GEMONA: Vandali nella sede Ana di Ospedaletto

Il portone d’ingresso forzato e rovinato. Danneggiato pure il caminetto nella sala interna all’edificio. Scritte in vernice acrilica, caratteristiche degli ultras dell’Udinese e disegni volgari sulla parete esterna posteriore e sulle pareti laterali. Rovinati pure i serramenti. E’ questo il triste bilancio del raid notturno di vandali che hanno colpito la sede che il gruppo ANA di Ospedaletto sta realizzando, con fatica e sudore, nell’area delle ex scuole elementari, concessa in comodato gratuito, proprio a questo scopo, dall’Amministrazione Comunale di Gemona.. Il Sindaco di Gemona Virgilio Disetti è stato informato del fatto dal capo gruppo dell’ANA Pascolo Massimo, che ha provveduto anche a presentare formale denuncia contro ignoti alla locale Stazione dei Carabinieri. Disetti, che ha effettuato anche un sopralluogo per rendersi conto di persona dei danni, commenta con inusitata durezza il brutto episodio: “Coloro che hanno compiuto questo atto vandalico – dice il Sindaco di Gemona – possono essere definiti solo dei grandi ed emeriti imbecilli. Non meritano proprio altre definizioni! Il danno è notevole, anche perché essendo l’intonaco esterno realizzato con marmorino graffiato non è possibile alcuna pulizia, ma dovrà essere interamente rifatto. L’amico Pascolo mi ha detto che sperano, in qualche maniera, di riuscire a recuperare i serramenti, mentre anche i danni al portone d’ingresso, forzato dai vandali per entrare, e quelli del caminetto sono notevoli. Ho espresso al capogruppo dell’ANA di Ospedaletto tutta la mia solidarietà pregandolo di estenderla a tutti i componenti del gruppo e ho assicurato che il Comune è loro vicino. Il fatto è ancora più odioso – continua il Sindaco Disetti – perché colpisce il lavoro di chi, utilizzando ferie e tempo libero e lavorando senza remunerazione alcuna, sta risanando un’area importante, per anni degradata, e ha realizzato (l’edificio era ormai prossimo al completamento) la sede dell’ANA che già è diventata un punto di riferimento per tutta la borgata. Anche recentemente, infatti, è stata utilizzata per la tradizionale festa annuale dei residenti di Borgo Mulino. Sono certo che gli “alpini” si rimboccheranno ancora una volta le maniche e sapranno affrontare e risolvere anche questo problema. Questo, però, nulla toglie alla vergogna di questo gesto, che non si può passare sotto silenzio o ridurre al livello di una semplice ragazzata. Anche i ragazzi – conclude il Sindaco Disetti – devono sapere, infatti, rispettare il lavoro degli altri, soprattutto quando questo lavoro viene fatto per utilità di un’intera comunità”.