TARVISIO: Consiglio straordinario Coldiretti provinciale

La mancanza di un coordinamento sovracomunale, come quello esercitato a suo tempo dalle Comunità Montane, causa spesso problemi enormi anche se non sempre visibili, e soprattutto non consente né una gestione globale né di cogliere le opportunità che azioni e progetti coordinati su scala territoriale adeguata potrebbero assicurare”. Lo ha evidenziato, nella sua relazione, il presidente della Carnia della Coldiretti Gian Pietro Tomat in occasione del tradizionale consiglio straordinario che ogni anno il più importante sindacato del mondo dell’agricoltura organizza sui problemi della montagna e che si è svolto nell’agriturismo Prati Oitzinger in Val Saisera. “Da troppo tempo – ha aggiunto Tomat – la Regione sta soffrendo una congestione preoccupante sotto il profilo burocratico, amministrativo e delle risorse e sono ormai indilazionabili le risposte circa il riordine delle competenze fra gli enti, anche per poter utilizzare al meglio le risorse poste in essere dall’Unione Europea”.

Il tema del fondi europei, in particolare l’analisi dell’impatto dei fondi strutturali europei ( Obiettivo 5B e Leader) sull’agricoltura della montagna friulana è stato il secondo grande tema affrontato dalla relazione di Tomat. Tomat, mentre ha “promosso” il 5B ha espresso critiche sul nuovo obiettivo 2 che, pur definendo le aree rurali ed includendo le funzioni del vecchio 5B, non prevede risorse per l’agricoltura, come ha evidenziato anche il direttore Mauro Donda che ha anche sollecitato la necessità di “disegnare un pacchetto specifico di progetti per l’area montana”.

I lavori del consiglio straordinario sono stati avviati dal presidente provinciale della Coldiretti Roberto Rigonat che ha annunciato, in occasione dell’anno internazionale della montagna, l’intenzione di organizzare nel prossimo autunno un grande convegno con Uapi, Ascom e Api, Regione, Provincia e comuni. I lavoro sono proseguiti con i saluti dei sindaci di Tarvisio Franco Baritussio e di Malborghetto Valbruna Alessandro Oman e con gli interventi dei funzionari della Coldiretti Patrizia Nicoloso, Michele Mizzaro e Rita Nassimbeni.

Particolarmente apprezzato il breve intervento di Marisa Piussi, titolare dell’agriturismo Prati Oitzinger, che ha richiamato la Regione ad assumersi le proprie responsabilità sui tempi di erogazione dei fondi. “Inutile parlare di sostegno alla montagna e di progetto di sviluppo se i contributi su progetti già approvati stanno dai 3 ai 4 anni per essere erogati, a fronte dei 6 mesi un anno con cui erano stati proposti. Così si manda la gente allo sbaraglio ed alcuni rischiano anche il fallimento. Lo stesso vale per i contributi per gli sfalci”.

Sono inoltre intervenuti Mauro Bergamini, commissario della Comunità Montana Canal del Ferro-Val Canale, il presidente dell’Open Leader Sergio Faleschini, Mauro Tavoschi, funzionario della Provincia di Udine, che ha portato i saluti del presidente Strassoldo e dell’assessore Caroli, il dott. Luigino Maravai, che ha portato i saluti del presidente Tondo e dell’assessore Narduzzi, Valentino Zamolo, presidente Coldiretti di Venzone e Dino Baron past-president della Coldiretti della Val Canale. Le conclusioni sono state affidate a Franco Baritussio, nella sue veste di consigliere regionale, e al presidente regionale di Coldiretti Claudio Filipuzzi. “Occorre – ha detto Baritussio, dopo essersi congratulato con Coldiretti per il lavoro svolto a favore della montagna – definire assi e misure specifiche per l’agricoltura e successivamente creare una rete fra imprese private e pubbliche istituzioni”.

Il presidente di Coldiretti Filipuzzi ha invece posto l’indice sulla redditività aziendale, quale unica leva per invertire il processo di abbandono dell’area montane e per avviare un processo virtuoso di nuovi residenti. Ma per migliore i redditi è indispensabile puntare su una economia integrata (agricoltura, turismo, commercio e artigianato) ed applicare anche in Fvg la legge di orientamento che prevede la pluriattività delle aziende agricole. Infine la qualità. “Producendo poco bisogna produrre bene, fare qualità, seguendo gli esempi di Campagna Amica ma anche i progetti Latte, Formaggio, Carne e Sidro avviati dalla Comunità Montana e dall’Open Leader. Se la società ce la considererà e sarà in grado di sostenerla economicamente, la qualità dei prodotti è l’unica risposta praticabile, unitamente alla qualità nella loro trasformazione e commercializzazione”, ha concluso Filipuzzi.

Fra i presenti i vice presidenti provinciali di Coldiretti Daniele Marangone e Milo Geremia, il presidente dell’Ara Graziano Zanello, il presidente del Ledra Tagliamento Dante Dentesano, il vice direttore di Coldiretti regionale Giancarlo Catri, il presidente dei pensionati Giovanni Zof, le delegate del Cifem Loreta Nascivera e Nella Costantini, il consulente ecclesiastico di Coldiretti don Gianni Molinari.