ALTO FRIULI: Nuova Provincia, le conclusioni del comitato ristretto
Il presidente della V Commissione
del consiglio regionale, Beppino Zoppolato (LN), ha reso note le
conclusioni alle quali è giunto il Comitato ristretto in merito
alla necessità o meno di indire un referendum consultivo nel caso
in cui si istituisse la nuova Provincia dell’alto Friuli, sulla
base anche del parere dato in merito dall’avvocato Massimo
Luciani, docente all’Università La Sapienza di Roma.
In particolare, il professor Luciani ha valutato se sia
ammissibile disporre con legge speciale – in deroga quindi alla
legge generale – uno specifico referendum consultivo su un
quesito, individuato da tale legge, chiamando ad esprimersi la
popolazione interessata, individuata anche questa dalla medesima
legge speciale; in caso affermativo, verificare quale sia la
procedura da seguire; stabilire se per il referendum consultivo
vale il quorum imposto per quello abrogativo (partecipazione di
almeno metà degli aventi diritto) o se invece non viene
richiesto.
Al contrario di quanto avviene per le Regioni a Statuto ordinario
– evidenzia Luciani – per il Friuli Venezia Giulia il principio è
quello della consultazione popolare anche per l’istituzione di
nuove Province. In ordine, però, al procedimento da seguire per
questa istituzione, si rimanda ad una legge organica che il
Consiglio ha approvato l’11 marzo 2002, ma che non è ancora
entrata in vigore.
La domanda si basa quindi su quale sia la normativa da osservare.
La prima ipotesi è per l’applicazione delle vecchie norme, ma si
prospettano inconvenienti non di poco conto; la seconda ipotesi –
più praticabile – è quella di adottare una legge organica
generale di “disciplina” dell’istituto referendario regionale,
seguita da una legge istitutiva della nuova Provincia.
Volendo seguire questa seconda via, la legge generale dovrà
essere adottata a maggioranza assoluta, mentre la seconda a
maggioranza semplice.
Quanto al quorum necessario per la validità di un referendum
consultivo, non serve una percentuale minima di votanti.
A conclusione della relazione, i consiglieri hanno quindi
convenuto che prioritariamente è necessaria una legge organica
che disciplini l’istituto referendario nel suo complesso. Proprio
a tal fine, Giancarlo Cruder (CPR) ha fatto presente di aver
depositato una legge con la collega Viviana Londero (LN). Se,
come i due consiglieri auspicano, sarà approvata in tempi rapidi
pur prevedendo eventuali modifiche, l’avvio delle procedure
referendarie previste per l’istituzione della Provincia dell’Alto
Friuli potrebbe cominciare già prima della fine dell’attuale
legislatura. Punto, questo, rimarcato da Alessandro Tesini (DS)
come atto dovuto nei confronti dei cittadini.