GEMONA: Usi civici, numero speciale delle “Patrie dal Friul”

In concomitanza con il voto per le “Amministrazioni separate dei Beni civici” nelle frazioni di 8 Comuni friulani (Campoformido, Carlino, Comegliàns, Ovaro, Polcenigo, Prato Carnico, San Giorgio di Nogaro e Sutrio), previsto per domenica 9 giugno, e a pochi giorni di distanza dalla presentazione in Consiglio regionale della prima proposta di legge organica per la definizione della materia delle Terre e degli Usi civici in Friuli e nel Carso triestino (n. 261, a cura del Gruppo consiliare della Lega Nord, depositata il 15 maggio scorso), il mensile “la Patrie dal Friûl” ha dato alle stampe il primo numero del supplemento “La Vicìnia” interamente dedicato alla problematica.
Trattare di Demani civici, di proprietà collettive e di Usi civici, nonostante l¹ostracismo dei manuali di Diritto civile e la farraginosità delle normative esistenti (nel caso del Friuli-V. G. si dovrebbe meglio scrivere di “vuoto legislativo”, visto che l¹ente regionale ha potestà primaria in materia), significa affrontare una problematica quantomai interessante dal punto di vista socio-culturale e nello stesso tempo diffusa e fortemente radicata nel sentire comune. Si stima infatti che almeno il 7% del territorio friulano, dai monti al mare al di qua e al di là del Tagliamento, ne sia direttamente interessato. Il supplemento bilingue “La Vicìnia” si propone, seppur su di un piano diverso, gli stessi obiettivi del “Centro Studi e Documentazione sui Demani civici e le Proprietà collettive” dell¹Università di Trento (www.jus.unitn.it/usi_civici/), ovvero divenire «sede di confronto, di dibattito e di approfondimento culturale per quanti identificano nella proprietà collettiva un diverso modo di possedere (contrastando il forte pregiudizio ideologico contro la proprietà collettiva) ed un diverso modo di gestire (contrastando l¹opinione ampiamente diffusa secondo cui la proprietà comune è fonte di inefficienza)».
Nelle 16 pagine, in italiano e in friulano, sono ospitati interventi su
“Autonomie e ambient” (Antoni Beline, direttore de “la Patrie dal Friûl”), “Il valore supremo della comunità” (Alberto Germanò dell¹Università “La Sapienza” di Roma) e su: “Un altri mût di possedi” di Christian Zendri, “Ûs civics a Gjiviano” di Pieri Pinçan, “La Fin dai indians?” di Stefano Plazzotta e “Decolonizzare la proprietà collettiva”, a proposito dell’VIII riunione scientifica di Trento sulle Terre civiche, in programma dal 14 al 15 novembre prossimi.
Vengono inoltre proposti il documento-proposta “Le Terre civiche nella montagna friulana”, elaborato nel 1997 dai Comitati popolari di Arta Terme, Forni di Sotto, Pesariis, Ravascletto e del Carso e dalla Commissione per gli Usi civici del Comune di Ravascletto; e un censimento con denominazione e indirizzo di un¹ottantina fra Consorzi vicinali, Diritti di servitù, Terre civiche, Consorzi privati di antichi originali, “Jus” e “Srenje” del Carso.
Il supplemento, allegato a
“la Patrie dal Friûl”, può essere richiesto presso la redazione del mensile friulano (Glemone/Gemona, via Brollo n. 6; tel. 0432 981411 – fax 0432 891941 – patrie@libero.it – www.friul.net).