MAIANO: Giona Cividino, bobbista (quasi) per caso

Quando furono resi noti i nomi dei partecipanti alle Olimpiadi di Salt Lake City, più di qualcuno si sorprese nel vedere Giona Cividino tra i componenti la squadra del bob italiano. Che c’azzecca un friulano con una disciplina quasi esclusivamente praticata in Trentino Alto Adige? E poi, Cividino non era una specialista dell’atletica leggera? Un bel mistero, quindi, ma tutto è passato in secondo piano quando la tv ha mostrato il ventottenne di Maiano in pista nel bob a quattro. Una soddisfazione enorme, che solo tre mesi prima sembrava impossibile solo immaginare: “In effetti solo l’anno passato, invogliato da un amico, ho fatto a Vipiteno alcuni test di preparazione per il bob e quindi la stagione appena conclusa è stata la mia prima in assoluto” spiega Giona, che ha fatto la sua prima apparizione ufficiale nel mondo degli sport invernali in occasione delle premiazioni degli atleti olimpici da parte della Provincia. Una crescita impetuosa quella del maianese: Coppa Europa a fine novembre e poi subito la Coppa del Mondo, con sei gare prima dell’appuntamento olimpico. Poi la chiamata olimpica: “Non me l’aspettavo, inutile negarlo, anche perché la federazione aveva deciso di portare negli Stati Uniti un solo equipaggio anziché i tradizionali due- dice Cividino- Poi è arrivata anche la possibilità di essere schierato da titolare: cosa chiedere di più?”. Atletica in estate e bob in inverno, è possibile fare bene in entrambe le specialità? “Intanto ho ripreso gli allenamenti nella velocità (personali 10″43 nei 100 metri e 21″54 nei 200 metri, ndr) mentre non so ancora bene quale sarà il programma stilato dai responsabili dei bob” afferma. Sarà comunque un’annata intensa, perchè il 28 settembre Giona porterà all’altare la sua Alessandra: “Devo ancora capire quanto tempo potrò dedicare al bob- dice- Contrariamente a quasi tutti gli atleti azzurri degli sport invernali, non faccio parte di un corpo militare e perciò, lavorando con mio padre, devo rispettare anche le sue esigenze. Valuterò con calma il da farsi”. Sarà comunque difficile abbandonare una disciplina che in pochi mesi ha regalato emozioni così forti, anche perché altre potrebbero essere dietro l’angolo. (di
Bruno Tavosanis, da Il Gazzettino)