TARVISIO: Dall’Uapi basta alle servitù imposte nella Valcanale

“E’ tempo che gli abitanti della Valcanale-Canal del Ferro smettano di accettare in silenzio i costi elevati del vivere in montagna. Perché metano, luce, ferrovie e autostrada hanno prezzi così alti? Urgono iniziative per assicurare ai cittadini meno abbienti, alle persone anziane e alle fasce più deboli della popolazione condizioni di vita meno onerose”. La denuncia viene dal presidente dell’Unione Artigiani e Piccole Imprese-Confartigianato di Udine Carlo Faleschini che sottolinea come i servizi nella zona della Valcanale gravino troppo sulle finanze degli abitanti. “Le Valli stanno per essere attraversate da un nuovo metanodotto – continua Faleschini -, nonostante due siano già in funzione e il metano qui costi più che altrove. Gli elettrodotti hanno squarciato prati e fondovalle, mentre i cittadini sono costretti a pagare l’energia più cara d’Europa. Il tratto dell’autostrada Udine-Tarvisio in proporzione è troppo costoso. Infine, come se non bastasse, il raddoppio della ferrovia non serve neppure l’utenza della zona: la bella e costosissima stazione di Boscoverde è inutilizzata”.

Perché gli abitanti della Valcanale-Canal del Ferro devono subire queste gravi interferenze sui loro territori – si chiede Faleschini – e non hanno la possibilità di esserne beneficiati? Perché le autorità preposte al rilascio delle rispettive autorizzazioni per l’attraversamento di queste opere non pretendono, con una trattativa, che si applichino prezzi più contenuti per l’acquisto di metano, luce, autostrade e ferrovie? “E’ evidente che il progresso economico è in continua evoluzione e non è possibile fermarne il cammino – sottolinea Faleschini -, ma è ora che la popolazione dica basta. La montagna vive solo se gli abitanti continuano a rimanervi – conclude Faleschini -. Se i giovani vogliono investire in economie produttive quali l’artigianato, il turismo e i servizi, devono essere posti nelle condizioni di lavorare con costi ridotti”.