Imprenditori e crisi, in tanti al convegno di Tolmezzo
Chi con l’unione tra piccole imprese artigiane, chi con il rigore nei costi di gestione e con joint venture, chi ancora invece con la diversificazione del mercato e l’innovazione nei processi produttivi. Queste alcune delle strategie vincenti che stanno permettendo agli imprenditori friulani di contrastare la crisi economica e finanziaria innescatasi a livello planetario, sulla cui risoluzione anche a livello locale crescono comunque i segnali confortanti.
Il quadro è uscito venerdì sera durante il convegno “L’economia e la crisi vista dagli occhi degli imprenditori”, organizzato a Tolmezzo da Banca Mediolanum assieme al mensile Alto Friuli, al quale hanno assistito oltre un centinaio di persone, tra le quali molti imprenditori ed amministratori locali.
Uno spaccato della caparbia artigiana in montagna l’ha fornito Andrea Boz del Consorzio Falegnamerie Riunite di Sutrio, 11 micro realtà imprenditoriali che hanno scelto la strada della collaborazione nel rispettivo settore produttivo, per dare al cliente un servizio ”a tutto tondo” nell’arredamento di spazi, dalla progettazione al design sino alla realizzazione. Un Consorzio che ha visto premiata la propria qualità in diverse parti del mondo e che nel contempo mantiene la sua caratterizzazione locale sposando assieme alla produzione anche la valorizzazione delle tradizioni locali ed integrando il tutto in chiave turistica.
Lo stato di salute del commercio è stato fornito da Gianni Arteni, presidente dell’omonimo gruppo impegnato del settore dell’abbigliamento e delle confezioni. “In maniera oculata abbiamo cercato di tenere i conti in ordine e razionalizzare le spese, costruendo nel frattempo però una via d’uscita alle contrazioni del settore – ha spiegato – da qui è partita la joint venture con il gruppo Bardelli e la volontà tra le altre cose di costruire all’interno del Centro commerciale Città Fiera un nuovo mega-store dedicato alla casa e all’arredamento”.
Chi invece ha voluto ampliarsi e diversificare le proprie linee produttive è stata la Stratex di Sutrio, azienda leader nel settore del legno lamellare, che di recente ha acquisito il sito produttivo dell’ex Luvata di Palazzolo dello Stella. “Con la politica industriale dei piccoli passi e lavorando sodo – ha spiegato l’amministratore delegato Nicola Plazzotta – siamo cresciuti e ci siamo ampliati, innovando i nostri processi produttivi e diversificando la produzione, dalle coperture in travi lamellari installate in tutta Italia e non solo, ora stiamo puntando all’edilizia sostenibile nella quale crediamo molto”.
Dalle esperienze di queste tre realtà positive si è passato ad affrontare la questione a livello macro-economico con l’analisi di Giancarlo Benzo, family banker di Banca Mediolanum, istituto bancario che ha risposto alla crisi finanziaria garantendo i propri risparmiatori traditi dai titoli Lehman Brothers e che si è vista premiata con una crescita positiva di depositi.
Ritornando al contesto regionale invece Carlo Faleschini per Confartigianato Udine ha ricordato l’importanza rivestita dai Confidi nell’aiuto alle imprese in difficoltà, aggiungendo quindi che non sono più rinviabili le riforme per sburocratizzare l’economia.
Giovanni Battista Somma, direttore del Cosint di Tolmezzo, ha illustrato le future politiche che l’ente economico intende fornire al tessuto produttivo locale al fine di creare le migliori condizioni per la ripresa. Interventi ed investimenti già cantierati che guarderanno soprattutto alla tecnologia (erogazione della banda larga alle imprese ed ai cittadini della montagna) ed al comparto energetico.
Sull’importanza del consorzi per favorire l’imprenditorialità locale è ritornato anche l’assessore provinciale alle attività produttive Franco Mattiussi, il quale ha poi invitato la politica e gli amministratori locali ad invertire la rotta nella gestione della cosa pubblica, eliminando sprechi e disparità sociali.
A tirare le somme il Presidente della Camera di Commercio di Udine Giovanni Da Pozzo che dal suo osservatorio privilegiato dedicato alla valutazione degli scenari futuri per l’economia provinciale, nota come incomincino a giungere “segnali non ancora di ripresa ma comunque di fiducia”. Anche Da Pozzo ha ricordato l’importanza rivestita dai Confidi in un territorio come quello provinciale dove la quasi totalità delle imprese è piccola o piccolissima. Infine il Presidente della Cciaa ha spiegato come nei prossimi anni, “con le varie economie emergenti a livello planetario, economia e politica locale viaggeranno sempre più su binari separati. Saranno le scelte energetiche e quelle sulle grandi infrastrutture a segnare i destini dei settori produttivi nostrani”.