Rischio idrogeologico, Debora Serracchiani a Cadunea
La presidente della Regione Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani,
in qualità di commissario straordinario per interventi di mitigazione
del rischio idrogeologico, ha visitato lunedì 27 il cantiere per il
ripristino della sicurezza nella sponda sinistra del torrente But, nella
frazione di Cadunea a Tolmezzo.
Si tratta del decimo cantiere avviato dalla nomina, a luglio, di
commissario per l’attuazione dell’Accordo di Programma per interventi
urgenti di mitigazione del rischio idrogeologico. In questi mesi sono
stati approvati i progetti esecutivi di dieci interventi di competenza
del servizio regionale Difesa del Suolo della Regione per complessivi
2.350.000,00 euro, tra i quali rientrano anche i lavori lungo il
torrente But che hanno un importo di 400.000,00 euro.
"Il nostro è un territorio particolarmente fragile, quindi essere
riusciti ad avviare ben dieci cantieri da luglio ad oggi è un motivo
d’orgoglio", ha commentato Serracchiani, rivolgendo un ringraziamento
agli uffici della Regione. "Il But è un torrente particolarmente
violento quando è in fase di piena e nel suo alveo ci sono dei manufatti
che risalgono a una trentina d’anni fa e che sono stati distrutti dalla
forza della corrente. Nei pressi degli argini ci sono numerosi
insediamenti urbani e metterli in sicurezza è dunque un’urgente
esigenza. Oggi intervenire significa mettere in sicurezza questo
territorio, i cittadini e rendere meno fragile il Friuli Venezia
Giulia", ha ricordato Serracchiani.
La presidente ha fatto un sopralluogo ai lavori assieme al direttore
del servizio Difesa del Suolo Giorgio Pocecco e al sindaco di Tolmezzo
Francesco Brollo. "Quando chiediamo attenzione al territorio – ha
affermato Brollo – intendiamo proprio che vengano messe in sicurezza le
potenziali situazioni a rischio. Una di queste è proprio quella
idrogeologica. Questo è un intervento fondamentale che permette ai
cittadini delle frazioni di Cadunea e Imponzo fino a Tolmezzo di dormire
sonni tranquilli".
L’intervento in atto – lavori affidati alla ditta Cimenti – consiste
nel ripristino di sei dei dieci pennelli, strutture realizzate una
trentina di anni fa in conglomerato cementizio e che svolgono
un’importante funzione di difesa idraulica. I pennelli danneggiati si
presentano oggi in uno stato di dissesto a causa dell’aggressione da
parte della corrente e per la presenza di vegetazione spontanea che nel
tempo ne ha compromesso l’integrità e la tenuta.
I nuovi pennelli verranno realizzati "a scogliera", dunque con
tipologia costruttiva più efficace, in pietra proveniente dalla cava di
Pramosio. Lungo tutto l’argine è previsto lo sfalcio della vegetazione e
il taglio delle alberature spontanee.
nella foto Serracchiani e Brollo durante la visita