A Gemona i cineamatori prima e dopo il terremoto
Riconoscere il contributo dei cineamatori alla preservazione della memoria di un territorio come quello dell’Alto Friuli, in particolare di Gemona, stravolto dal terremoto del 1976, e rendere omaggio al “formato ridotto”: è questo il senso della serata organizzata dalla Cineteca del Friuli al Cinema Sociale di Gemona mercoledì 18 maggio alle ore 21 e intitolata “Il film amatoriale come patrimonio storico e sociale: i cineamatori prima e dopo il terremoto del 1976. Proiezione di filmati dall’archivio della Cineteca del Friuli.”
L’appuntamento, a ingresso libero, è l’evento conclusivo del progetto “Memoria di massa” a cura di Andrea Collavino e Renato Rinaldi, coordinato dalla stessa Cineteca con la collaborazione e il sostegno dell’Istituto Regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia e delle fondazioni CRUP, CariGo e Antonveneta.
Saranno proiettate immagini girate da filmmaker, locali e non, su pellicole di piccolo formato (8mm, Super8 e 9,5mm), successivamente digitalizzate. Il programma si apre con un raro filmato risalente agli anni ’20, Terremoto in Carnia del 1928, ritrovato dalla Cineteca a Sacile presso il collezionista Mario Modolo in una copia d’epoca in formato ridotto 9,5mm. Sono le più antiche immagini in movimento su un terremoto friulano, quello che nel marzo del 1928 colpì in particolare la zona delle Prealpi Carniche. Si vedono le piccole tendopoli improvvisate a Verzegnis e Chiaicis, le macerie a Santo Stefano e la distribuzione, a Tolmezzo, del “rancio” a vecchi e bambini delle zone terremotate. Il filmato è anche stato messo a disposizione della mostra “Michele Gortani e il terremoto del 1928 in Carnia” inaugurata sabato 14 maggio al Museo Geologico della Carnia di Ampezzo.
A seguire, un Super8 su Gemona negli anni 1972-73 di Cesare Sabidussi, che all’epoca riprese gli angoli più suggestivi della vecchia Gemona e i suoi monumenti – il Duomo, il castello, la loggia municipale, chiese e campanili – ma anche i vicoli e le antiche case. Un patrimonio di secoli che, insieme a tante vite, il terremoto ha spazzato via in 55 secondi, come mostra drammaticamente il filmato C’era una volta …Gemona, girato dall’allora quindicenne Lauro Pittini (l’autore sarà presente in sala) pochi giorni dopo il 6 maggio 1976: tredici minuti di macerie e distruzione. Nel programma anche Le tremblement de terre du Frioul (1976), realizzato dai pompieri di Mulhouse, in Alsazia (Francia), con immagini e testo di S. Muller e G. Ritter e commento di N. Schnebelen. Attraverso riprese effettuate nel tardo autunno e inverno del 1976, il documentario mette in evidenza il lavoro dei pompieri venuti da tutte le parti d’Italia e da vari paesi europei a Gemona, Venzone, Buia, Colloredo, Majano, Anduins, Oseacco, Resiutta.
Spesso esistenti in copie uniche, i film amatoriali sono testimonianze preziose quanto fragili, fatalmente destinati alla dispersione e all’oblio a meno di conservarli in condizioni ottimali di temperatura e umidità, come avviene a Gemona nell’Archivio Cinema FVG, e mostrarli al pubblico in copie digitali. Ulteriore motivo di interesse di questi materiali è che il 1976 rappresenta un limite cronologico: erano infatti gli ultimi anni dell’utilizzo dei piccoli formati da parte dei cineamatori prima dell’invasione e della moltiplicazione dei numerosi standard video.
In chiusura di serata sarà presentato con un trailer di alcuni minuti il video Gemona magica: Visioni dal passato, un progetto che il grafico e illustratore gemonese Giulio Calderini sta realizzando attingendo a fonti storiche (foto e filmati dai primi del Novecento al 1976) per ricreare – anche attraverso l’uso di illustrazioni, musiche originali e animazioni – il fascino dell’antica Gemona.