App Sanità senza l’Ospedale di San Daniele, la polemica continua

“Sono moltissimi i cittadini che stanno guardando la nuova APP prodotta dalla Regione con le indicazioni sula sanità regionale. Strumento moderno e utilissimo per recuperare dati e conoscere le informazioni utili all’utenza in tempi rapidi.  Tuttavia a tutti salta all’occhio che nella mappa delle strutture sanitarie manca del tutto l’ospedale di San Daniele del Friuli. Come dire che se un turista si sente male a San Daniele apre l’APP e corre a Spilimbergo o Udine…. E’ mai possibile?”  Ad intervenire è il primo cittadino Paolo Menis, che riapre la polemica dopo i rilievi mossi nei giorni scorsi dalla consigliere regionale della Lega Nord, Barbara Zilli, alla quale aveva subito risposto l’assessore regionale Telesca, e successivamente si erano fatti sentire anche i Comitati del gemonese.
“Preciso subito, per rassicurare i cittadini del territorio collinare, che si tratta solo di un problema tecnico che sarà risolto entro l’autunno – ribadisce Menis –  Tutto deriva dal fatto che il Pronto Soccorso di San Daniele aveva per primo sperimentato e attivato un efficiente sistema di gestione informatico mantenendolo fino ai nostri giorni, mentre solamente in seguito tutti gli altri ospedali avevano previsto un sistema informatico di gestione dei dati sanitari tramite il concessionario regionale Insiel. Pertanto finché non sarà realizzata la compatibilità tra sistemi informatici non si potranno visualizzare i dati riguardanti l’ospedale di San Daniele del Friuli”.

“In attesa che ciò si realizzi chiedo che venga inserito sul’APP lo stesso simbolo con Croce Rossa che indica le strutture ospedaliere – attacca il sindaco -. Sarà poi facile, all’apertura di tale finestra, inserire un cartello di “lavori in corso” come spesso accade sui siti in trasformazione. La differenza diventerebbe sostanziale, quella che c’è tra l’esistere e il niente. I commenti in merito all’assenza del nostro ospedale potrebbero sprecarsi, ma mi limito a sottolineare la superficialità di tale lavoro anche perché l’APP si poteva comunque pubblicare a settembre a dati riversati o risolti”.